Parcheggi a pagamento: scoppia il caso “Barasso”

L'introduzione della sosta a pagamento davanti alla stazione Nord ha scatenato i sindaci dei comuni limitrofi che criticano la decisone. La replica del sindaco Braida

Barasso contro tutti. L’entrata in vigore della zona a pagamento attorno alla stazione delle Nord ha scatenato la reazione dei sindaci dei comuni limitrofi.
Gavirate, Comerio e Luvinate hanno scritto una nota polemica accusando il sindaco Antonio Braida di agire da solo non curante delle politiche di condivisione in atto su altri fronti: dal Consorzio di Polizia Locale, all’ Istituto Comprensivo, al Piano di Zona, all’Ato, al Parco Campo dei Fiori: «l’intendimento delle nostre Amministrazioni di auspicare una riunione congiunta era dettata da una evidenza: non esistono bisogni diversi perché i fruitori del servizio (stazione ferroviaria) sono i medesimi. L’utenza del comprensorio riguarda i cittadini che vanno infatti da Gavirate a Casciago» sostengono in una nota i sindaci Paronelli, Pnzellini e Calderato.
 
Dopo un primo confronto avvenuto il 25 maggio scorso, che era stato aggiornato, Braida ha di fatto poi negato la riconvocazione del tavolo allargato: «Con sorpresa – sostengono i sindaci in rivolta –  l’aggiornamento della riunione è stato però negato dal sindaco Braida nonostante ben due ulteriori richieste scritte, preferendo il rappresentante di Barasso promuovere incontri individuali con ogni singola Amministrazione, giustificando tale scelta con l’esistenza di bisogni diversi per ogni Comune. La scelta di Barasso danneggia innanzitutto i cittadini utenti, pendolari e lavoratori, caricando le famiglie di ulteriori costi non semplici in questo periodo di crisi; danneggia l’ambiente, disincentivando l’uso dei mezzi pubblici a favore delle autovetture private. E infine riporta indietro la gestione dei nostri servizi a modalità che appartenevano a una storia che si sperava superata. Ci si riserviamo ora di approfondire ed intraprendere tutte le azioni a tutela dei cittadini.».

Non ci sta, però, Antonio Braida a passare per il "dittatore" di turno: « Non voglio certo commentare toni tanto esagerati e persino minacciosi. Io ritengo di poter condurre trattative separate perchè mi sembra che ci siano sensibilità e posizioni differenti tra i sindaci: mentre quello di Luvinate è assolutamente contrario a qualsiasi tipo di sostegno, sia Ponzellini sia Paronelli hanno dimostrato la volontà di contribuire a sostenere la progettualità e il finanziamento secondo modalità da definirsi. Io non sono pregiudizialmente contrario a riaprire il tavolo purchè si venga consapevoli della mia autonomia di Sindaco e della legittimità giuridica dell’atto che questa amministrazione ha assunto. Quanto, poi, alla collaborazione territoriale potrei ricordare le scelte autonome che hanno fatto, per esempio, Comerio per quanto riguarda il consorzio della polizia locale, e Luvinate per i bandi delle mense scolastiche: ognuno ha fatto la scelta più conveniente e io non ho eccepito nulla a nessuno pur venendone pensalizzato».

Intanto però il parcheggio davanti alla stazione si è svuotato: al secondo giorno di sosta a pagamento, le auto ferme sono pochissime, con il rischio che si vanifichi la necessità di dover ampliare la zona di sosta: « A parte il fatto che nei mesi estivi c’è sempre un calo di utenti – sottolinea il sindaco – i pendolari sono in attesa che venga presa una decisione tra le amministrazioni. Il quartiere Molina è già abbastanza penalizzato, è nostra intenzionerimettere ordine a questo parcheggio. La mia amministrazione si fa carico delle spese dei suoi cittadini contribuendo al pagamento, così potrebbero fare anche le altre amministrazioni. Io non chiudo le porte a nessuno: sabato avrò un incontro con il comitato pendolari. Non sono abituato, però, a fare campagne come quella che il vicesindaco di Luvinate sta facendo contro di me su Facebook: sono metodi che non mi appartengono. Sono abituato alle discussioni, anche vivaci, purchè rispettose». 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Luglio 2009
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