Parliamo di “Papi”
Il nuovo libro di Marco Travaglio, Peter Gomez e Marco Rillo pubblicato da Chiarelettere
Papi non si riferisce ai pontefici, naturalmente, ma è il modo in cui il Presidente del Consiglio è solito farsi chiamare dalle ragazze che lui è solito invitare nelle feste delle sue varie residenze. Il sottotitolo del libro è: uno scandalo politico.Gli autori pensano che ci siano delle faccende che lo riguardano che, giocoforza, da private diventano immediatamente pubbliche. Ci sono due aspetti per cui i fatti di cui si narra, sono appartenenti alla sfera pubblica anziché quella privata.
Il primo aspetto pubblico è che, subito dopo le penultime elezioni politiche, in cui fu sconfitto dalla sinistra, temendo che la sua carriera politica fosse arrivata al termine, dati i suoi 70 anni, il Presidente Berlusconi si sia dato alla pazza gioia organizzando delle vere e proprie kermesse con 50/60 ragazze per volta, mettendo in pericolo la sua sicurezza e quella del paese, dato che a quelle feste entravano persone incontrollate e incontrollabili che si prestavano a ricatti di ogni genere.
L’altro aspetto pubblico è che queste signore o signorine, le troviamo invariabilmente o nelle liste elettorali del partito di Berlusconi, o in qualche ministero, o al parlamento Italiano o al parlamento europeo oppure in qualche fiction televisiva o in qualche film della casa di produzione del presidente del consiglio, in qualche spot della Presidenza del Consiglio….. Qui gli autori intravvedono la perdita totale della meritocrazia, costituendo tutto ciò un pessimo esempio della selezione della classe politica o del mondo artistico, che non avviene più sulla base del merito, del curriculum, dello studio. «Questo è il messaggio che è passato. Chi ha la fortuna – sostiene Marco Travaglio – di entrare nell’harem, ha di fronte a se una carriera assicurata. Deciderà Papi se sarà una carriera artistica, televisiva, cinematografica o politica».
Nel libro si troveranno: la storia delle veline che vengono quasi tutte candidate alle liste per le elezioni europee e che vengono quasi tutte ritirate d’urgenza, in quanto è intervenuta la moglie del Presidente a definire “ciarpame” questa cosa; c’è lo scandalo di Noemi, che sognava di diventare o soubrette o deputata; le storie dello scandalo dei festini a Villa Certosa, con le coorti di nani e ballerine che vengono trasportate coi voli di stato a spese dei cittadini e poi lo scandalo ultimo, dove sono emerse delle “escort”, trasportate da persone equivoche, con tutti i ricatti che ne possono seguire.
Dice Marco Travaglio, che nel libro: «Non c’è nulla che sia coperto dalla privacy, nulla che riguardi fatti personali del Presidente. Ma tutti fatti nostri, dato che stiamo parlando di un governo che sta cercando di mandar in galera chi si fuma uno spinello o chi va a prostitute. Allora come la mettiamo con il nostro Presidente del Consiglio?»
L’aspetto pubblico è: cosa devi fare, non tanto per avere successo ma almeno per avere quello che ti spetta in base alle tue capacità? Le vicende narrate in questo libro, ci dicono che le capacità personali non vengono nemmeno prese in considerazione. Il libro mette in guardia dalla portata diseducativa di questo messaggio che dice: se fai così hai tagliato la strada a tutti quelli che faticosamente cercano di farsi una posizione studiando e diventando bravi, come si diceva una volta,. Dice ancora Marco Travaglio: “Come si fa a spiegare poi ai propri figli che bisogna studiare e faticare quando c’è gente che prende le scorciatoie e ti passa davanti?”
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