Ordinanza anti alcol: prima l’informazione, poi le multe
Primo week-end senza sanzioni in città: in settimana partirà una campagna informativa a tappeto (anche in spagnolo e arabo)
L’ordinanza anti alcol a Gallarate non ha ancora mietuto vittime. Non perché ci sia stato un cambio totale negli atteggiamenti dei gallaratesi che hanno deciso di punto in bianco di non bere più per strada o dei baristi che non hanno più dato da bere ai minorenni, di colpo tutti astemi. La ragione è più profonda e va ricercata nell’impostazione dell’ordinanza del Comune della città dei due galli: prima l’informazione e la sensibilizzazione, poi i controlli severi e le pene conseguenti ai trasgressori. In questa settimana verranno affissi cartelloni e manifesti in diverse lingue (arabo, spagnolo e italiano) per provare a raggiungere il maggior numero possibile di utenti e far comprendere il senso del provvedimento; oltre a ciò anche un’informazione porta a porta per diffondere le notizie il più possibile: «Per ora la mano dell’amministrazione è tesa – spiega l’assessore Paolo Cazzola -, poi daremo fuoco alle polveri a chi non rispetterà i dettami dell’ordinanza. Devo constatare con piacere che i giovani hanno recepito il senso e si sono comportati in modo egregio, molto più di alcuni cinquantenni o sessantenni che non hanno fatto altro che dire: “non serve, non va”. L’amministrazione ha dato un segnale forte, senza mettere la testa sotto la sabbia facendo finta che il problema non esiste. Abbiamo predisposto i cartelloni e i manifesti in diverse lingue, perché il problema alcol tocca molti cittadini stranieri: anche loro devono capire che la città, i marciapiedi e i parchi non sono abbeveratoi».
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