Piante e batteri per depurare l’Olona
L'amministrazione comunale ha ottenuto un finanziamento dalla Regione per ricreare una zona umida sul fondovalle che ripulisce le acque degli scarichi fognari con la fitodepurazione
Ricreare aree umide sulle sponde del fiume Olona per depurare le acque. Il progetto del comune di Gorla Maggiore per migliorare la situazione del tratto di Valle Olona di propria competenza è già in fase avanzata e ha già ricevuto cinquecento mila euro di contributo dalla Regione Lombardia nell’ambito del Contratto di fiume. L’amministrazione comunale ha infatti deciso di ridare alla valle quello che l’uomo ha tolto, le zone umide dove l’acqua si ferma tra i canneti e la vegetazione depurandosi grazie al lavoro anaerobico dei batteri. Si chiama fitodepurazione ed è un sistema di depurazione completamente biocompatibile che non prevede uso di altri materiali se non quelli naturali.
Il sistema previsto è capace di depurare sia le acque di prima pioggia che le acque di seconda pioggia tramite un sistema di flusso libero inserito all’interno di una vasca volano in terra. Le acque che provengono dal sistema fognario finiscono in queste vasche si depura e viene restituita al fiume più a valle, depurate. Esteticamente l’intervento si mostrerà agli occhi di chi guarda la valle come un’area verde capace anche di ospitare iniziative naturalistiche e ambientali: anche grazie alla partecipazione locale è emersa l’idea di un "Parco dell’Acqua" con percorsi pedonali e ciclabili specchi d’acqua, aree di sosta per l’osservazione dellì’avifauna e percorsi didattici. L’area umida infatti, sarà in grado di attrarre gli stormi di uccelli migratori che la utilizzeranno come un’area di sosta durante i percorsi di migrazione da un posto all’altro.
I terreni sui quali sono previsti i sistemi di fitodepurazione ricadono in gran parte nel Comune di Gorla e sono di proprietà comunale mentre le aree verdi comprendono anche il comune di fagnano Olona che, non acaso, è stato coinvolto sin dall’inizio nel progetto. Attualmente l’esame del piano delle acque della Regione evidenzia una situazione di forte stress della capacità autodepurativa del fiume. I dati provenienti da tutte le stazioni di monitoraggio lungo il fiume dicono che le acque sono in pessimo stato.
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