Cimberio: arriva Milano e adesso si fa sul serio

Anche nell’autunno del 1999 Varese-Milano fu la gara di apertura della stagione della A1 di basket. Si giocò nel capoluogo regionale e a spuntarla fu l’Olimpia, un po’ a sorpresa. Già, perché allora le forze in campo erano esattamente ribaltate rispetto a oggi: i Roosters erano reduci dalla sbornia scudetto e godevano del pronostico mentre Milano era una formazione in piena ricostruzione. Di quella partita, in campo, non è rimasto alcun reduce, ma ai ragazzi di Pillastrini basterà chiedere conto a uno qualsiasi dei quasi cinquemila del PalaWhirlpool per avere uno stimolo in più per provare ad abbattere la corazzata Armani Jeans e rendere un favore vecchio dieci anni tondi tondi.
La partita che si disputerà a mezzogiorno di domenica 11, primo appuntamento di un "turno spezzatino" con otto partite giocati in sette orari differenti (se il rilancio del basket passa da queste decisioni, se ne può fare volentieri a meno), sembra essere fatta apposta per scaldare un ambiente che non vede l’ora di ritrovare i "cari nemici" del massimo campionato dopo un anno passato con il cuore in gola a scoprire i campi di Brindisi e Casale Monferrato, Veroli e Pistoia. Varese è tornata in alto, ripropone ai propri tifosi una squadra che è il proseguimento ideale di quella dell’anno scorso che vuole essere la seconda tappa di un progetto triennale affidato al giustamente intoccabile Pillastrini (nella foto).

Se sulle qualità della Cimberio è forse inutile dilungarsi (cliccando qui trovate il quadro della situazione), vale la pena di gettare uno sguardo alla forza d’impatto a disposizione di coach Piero Bucchi: l’Armani Jeans ha cambiato molto dopo aver concluso lo scorso campionato da finalista (nulla da fare contro Siena: 4-0 nell’ultimo atto) ma rimane la più probabile alternativa al Montepaschi.
Gli italiani, tra veri e "passaportati", sono già un gruppo formidabile: Rocca, Bulleri, Mordente e Beard sono stati affiancati dal giovane Viggiano e soprattutto da Stefano Mancinelli, reduce dal naufragio della Fortitudo. Idem per la pattuglia stranieri costruita sull’asse Usa-Lituania: da un lato gli esterni Finley, Hall e Acker, dall’altro Maciulis e il pivottone Petravicius. Si giocasse in dieci, non ci sarebbe partita, perchè l’AJ può cambiare quintetti a ripetizione senza timore di perdere qualità. Visto però che si va in campo in cinque per volta, coach Pillastrini potrà pensare di trovare quelle contromisure utili a infastidire i giochi dei milanesi che dovrebbero essere più indietro sul piano della manovra corale.

Masnago e il suo pubblico (bruciata la quota dei 2.500 abbonamenti) dovranno fare il resto, spingendo i biancorossi dal primo all’ultimo e mettendo pressione all’Armani. Il tempio del basket è pronto per la grande sfida: il parquet brilla, risistemato dopo l’alluvione di luglio, i nuovi sponsor fanno capolino (e Superenalotto comparirà anche in un gioco a premi inventato per l’occasione), la beneficenza è sempre dietro l’angolo visto che sarà possibile dare una mano al "Ponte del Sorriso". Tutto bello, ma poi c’è una partita da giocare che non è uguale alle altre per tanti motivi: Milano è anche la bestia nera di Varese negli ultimi anni e farà di tutto per rovinare la festa, come nel ’99. A Galanda e compagni il compito di cancellare quel ricordo e dare al campionato un primo segnale forte.

Cimberio Varese – Armani Jeans Milano
Varese: 4 Passera, 7 Morandais, 8 Antonelli, 9 Mian, 10 Galanda (c), 11 Thomas, 12 Zahariev, 14 Martinoni, 17 Cotani, 22 Childress, 31 Gergati, 35 Slay. All. Pillastrini.
Milano: 5 Acker, 6 Mancinelli, 7 Hall, 8 Maciulis, 9 Mordente, 10 Finley, 11 Bulleri, 12 Rocca, 13 Filley, 14 Petravicius, 19 Beard, 20 Viggiano. All. Bucchi.
Arbitri: Sahin, D’Este e Martolini.
Note. Precedenti: 157. Vittorie Varese 68, vittorie Milano 89. Ex in campo: Galanda, Thomas.