Dal Sacro Cuore il cantico per salvare la terra di San Francesco

Nella chiesa del convento dei frati minori il Fai organizza per il 17 ottobre una lettura di testi francescani per contribuire alla tutela del bosco dove visse San Francesco. Inziative simili in tutta Italia

La nuova sfida del Fai si chiama Terra di San Francesco e anche Busto Arsizio farà la sua parte nella raccolta fondi per salvare quello che lo stesso San Francesco considerava la sua chiesa.  Il costo previsto per l’intervento di recupero è di 2.500.000 euro. Il FAI – Fondo Ambiente Italiano invita tutti gli italiani a sostenere la campagna “La Terra di Francesco”, dedicata al restauro di un luogo-simbolo come il Bosco di San Francesco ad Assisi. 

Grazie alla preziosa collaborazione di Fra Giovanni, la Delegazione FAI del Seprio partecipa a questa raccolta fondi con una pubblica lettura nella Chiesa del Sacro Cuore, presso il Convento dei Frati Minori Francescani di Busto Arsizio, sabato 17 ottobre alle ore 16.  Silvia Donadoni e Sergio Stefini leggeranno testi francescani con la partecipazione dell’Ensemble Vocale Musicassieme: Elisa Carù, Veronica Copello, Matteo Magistrali, Anna Milani, Fulvio Peletti. Intervenire vuol dire partecipare a un’azione di grande significato civile e al tempo stesso offrire un contributo economico di decisiva importanza per la tutela e la salvaguardia del nostro paesaggio.

La riscossa del paesaggio parte proprio da Assisi. Da un luogo legato al messaggio di armonia di San Francesco, la cui vita ha sintetizzato il più alto modello di convivenza tra uomo e natura.  La scelta del Bosco non nasce dalla necessità di salvaguardare un luogo da cartolina: l’impegno è quello di tutelare ogni territorio, indipendentemente dalla sua spettacolarità.  Infatti il Bosco di San Francesco, ora abbandonato e trascurato – sebbene intatto – è un magnifico “luogo qualunque”, un ambiente dimenticato da far rivivere: 60 ettari di tipico paesaggio umbro, dominato dalla Basilica di San Francesco, ricco di colline, di radure, di uliveti, querce e lecci, alberi da frutto, ginestre e biancospini. Con un torrente che lo attraversa e che in una sua ansa racchiude un complesso monastico benedettino del XIII secolo del quale sopravvivono la Chiesa di Santa Croce, i ruderi del convento e, al di là del trecentesco Ponte di S. Croce, un antico mulino in attività fino al secolo scorso.

Per sostenere il recupero del Bosco – in vista della sua apertura al pubblico – è possibile donare 2 euro inviando un SMS al 48548 da ogni cellulare fino al 25 ottobre. Grazie alla fraterna collaborazione del Sacro Convento di Assisi – a cui il FAI deve profonda gratitudine – per raggiungere il Bosco di San Francesco sarà consentito il passaggio del pubblico attraverso la parte di bosco – detta la Selva di San Francesco – che appartiene al Convento. Oggi il Bosco di San Francesco presenta evidenti segni di degrado e di abbandono ma con gli interventi previsti dal progetto di riqualificazione e di restauro tutti gli elementi che lo compongono, dagli alberi agli edifici, riacquisteranno la loro identità originale. La raccolta fondi per il Bosco di San Francesco sarà supportata da un grande evento nazionale a cura dei volontari FAI: sabato 17 ottobre alle ore 16 in oltre 80 città italiane si darà vita all’ “Inno alla Terra”, una lettura contemporanea del Cantico delle Creature e di brani francescani per innalzare simbolicamente un inno per la tutela del paesaggio.  Durante l’evento a sostegno della campagna si terranno iniziative nelle piazze dove saranno offerte al pubblico tisane a fronte di un contributo a partire da 8 euro.

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Pubblicato il 15 Ottobre 2009
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