Panini e pizzette se hai fame.
Aprire la credenza a tutte le ore e pescare quel che c’è. O magari farsi un morso di panino al
fast food. Gesti semplici, che tutti i giorni vengono fatti e che è anche bello vedere raccontati dai nostri lettori che commentano l’arrivo dell’ennesimo paninaro in città. Ma in tanti hanno sollevato un problema:
“A noi celiaci chi pensa?”. Ce lo hanno scritto in molti,
fra i commenti dei lettori, invitandoci a parlare del problema.
Wikipedia dice che “La gliadina è la componente alcool-solubile del glutine, un insieme di proteine contenute nel frumento, nell’orzo, nella segale, nell’ avena, nel farro, nel kamut. Pertanto, tutti gli alimenti derivati dai suddetti cereali o contenenti glutine in seguito a contaminazione devono essere considerati tossici per i pazienti affetti da questa malattia”. Abbiamo deciso di ascoltare i lettori che ci hanno scritto per sollevare il problema raccontando
due storie sul territorio: quella di
uno chef, che ha dovuto affrontare il problema, prima che a casa, tra i fornelli; e quella di
un fedele che ha chiesto al parroco di
poter prendere la comunione con ostie fatte apposta.
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