L’orso bruno è tornato sulle Alpi
Avvistato un plantigrado in Valmasino attorno ai 1200 metri. Potrebbe trattarsi di JJ5, l'orso proveniente dall'Adamello
Questa volta è sicuro, si tratta proprio di un orso bruno  e  potrebbe trattarsi di JJ5, l’ormai famoso plantigrado proveniente dall’Adamello.  A  darne  la notizia un gruppo di cacciatori che i primi di
ottobre  ha  avvistato  l’animale  attorno  ai  1.200  metri  di altezza in Valmasino  in  provincia  di  Sondrio  nella regione Lombardia. Notizia poi accertata dalla polizia provinciale.
Il bentornato all’orso giunge dalla regione Lombardia e dal CTS, associazione ambientalista impegnata da anni nella tutela della biodiversità, che in concomitanza con lo straordinario avvistamento lanciano la campagna di sensibilizzazione “Dai un nome all’orso” nell’ambito delle proposte d’interventi integrati per la valorizzazione dell’orso bruno. Per partecipare occorrerà solo creatività, originalità e tanta fantasia. Ma tutte le informazioni su come partecipare saranno presto online su www.unorsoperamico.it.
L’iniziativa  si  inserisce  in un progetto più vasto chiamato “Un orso per amico”.  Quest’ultimo  recepisce le indicazioni fornite nel “Piano d’azione per   la   conservazione   dell’orso   bruno  sulle  Alpi  centro-orientali (Pacobace),  elaborato  su  iniziativa  del Ministero dell’Ambiente e della
tutela  del  territorio e del mare, e che oggi costituisce il protocollo di riferimento  per affrontare le problematiche della conservazione e gestione della  popolazione  dell’animale  in  questione. Numerosi documenti storici testimoniano  che  fino al XVII secolo l’orso era ampiamente distribuito in tutti  gli  ambiti  di  pianura  e di montagna dell’Italia settentrionale e dell’arco  alpino.  Dopo  una  sua  inarrestabile  contrazione  nei periodi successivi,  oggi  l’orso  bruno ha iniziato la sua discesa dal Trentino in Lombardia.
“Le  tracce inequivocabili del passaggio dell’orso sono un segnale positivo e  un  chiaro  messaggio  che  il  suo  habitat naturale sta recuperando le condizioni migliori per poterlo accogliere” – afferma Stefano Di Marco Vice Presidente  Nazionale  CTS. La campagna che stiamo lanciando con la Regione ha  l’obiettivo  di comunicare al grande pubblico e alle popolazioni locali l’importanza  che  la presenza della specie dell’orso bruno rappresenta sia dal   punto  di  vista  della  tutela  della  biodiversità  sia  da  quello socio-economico.  La  presenza  dell’orso in questi territori – conclude Di Marco  –  può  rappresentare  infatti  un’occasione per sviluppare forme di
ecoturismo legate proprio alla presenza del plantigrado”.
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