“Siamo un libro aperto e ad anelli”

Luca Ferrazzi racconta le ragioni della nascita di "Ricordare il futuro", un'associazione che raccoglie gli ex di Alleanza nazionale e altri esponenti della destra varesina

Luca Ferrazzi"Non siamo nostalgici del passato e non ci rivolgiamo solo agli ex missimi o di An". Luca Daniel Ferrazzi si gode il successo di una serata "tra amici" che ha visto la nascita di Ricordare il futuro. Un’associazione che conta già oltre 1.700 aderenti. "Sono un centinaio in più di quelli che aveva An al momento della nascita del Pdl".
Piero Pellicini è stato eletto presidente per acclamazione dai 250 partecipanti alla prima iniziativa, una cena all’ippodromo.
Come mai avete dato vita a Ricordare il futuro?
«Sicuramente per non disperdere un gruppo, una comunità di persone con una forte passione politica. Noi stiamo nel Pdl convinti, ma ci teniamo alla nostra identità e vogliamo essere un punto di riferimento per chi ha un progetto politico legato ai valori della destra. Abbiamo oltre cento amministratori locali e vogliamo agire sul territorio».
Ma non bastava l’impegno nel Pdl?
«È una cosa diversa. Noi facciamo politica nel Pdl e il partito che sogniamo è un soggetto partecipato che discuta anche dei grandi temi sociali, etici e politici. L’associazione funge da stimolo per un confronto anche da posizioni diverse. Ci teniamo ad avvicinare le persone alla politica e non solo per garantire una buona amministrazione. Crediamo in una politica fatta di passione che non guardi solo al passato e alla provenienza dai partiti storici. Insomma il Pdl è la nostra casa e vogliamo esserne un’anima importante».
Una corrente?
«È inutile nascondersi dietro a un dito. In prossimità delle regionali c’è un gruppo che lavora per avere rappresentanza, ma questo vale in questa fase. Il nostro obiettivo va oltre la scadenza elettorale. In realtà è riduttivo dire che siamo una semplice corrente, perché la divisione nel Pdl è già sancita con quote stabilite all’atto della sua fondazione, quindi non avremmo avuto nessun motivo di fondare un’associazione. Lo abbiamo fatto perché ci teniamo a valorizzare le persone che hanno un impegno sui territori».
Come sono vissute al vostro interno alcune posizioni di Gianfranco Fini?
«Credo occorra fare ragionamenti che non abbiano come riferimento solo i talk show televisivi. Noi vogliamo sviluppare un confronto aperto. Alcune posizioni di Fini non sono condivise da tutti, ma non è questo il punto importante. Ricordare il futuro poteva poggiare la propria esistenza su un manifesto. Preferiamo pensare di essere un libro aperto ad anelli che via via cresce e aggiunge argomenti».
Come sarà strutturata l’associazione?
«Vogliamo essere presenti su tutto il territorio provinciale con dei responsabili locali e  un coordinamento».
Prima parlava delle regionali, lei cosa farà?
«Oggi non mi interessano le voci del tipo di candidatura. Io mi candido e basta poi, più avanti vedremo in che modo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Ottobre 2009
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