Cane in condizioni pietose liberato da polizia e carabinieri
L'operazione, portata a termine su segnalazione dell'Oipa, a Travedona Monate. Sequestrato il piccolo cane meticcio e scattata la denuncia contro ignori
Un cane prigioniero liberato da Polizia Ecozoofila e Carabinieri. È successo a Travedona Monate la scorsa settimana. Una segnalazione che parlava di un cane detenuto in condizioni pietose
nel giardino di una casa disabitata in una proprietà privata cane è giunta all’Oipa di Varese. Un collaboratore dell’associazione animalista ha fotografato l’animale, abbandonato e senza le cure di nessuno. La veterinaria nominata per verificare la situazione ha notato la strana postura e la deambulazione dell’animale, problemi che il freddo e l’umidità hanno acuito; considerate anche le inaccettabili condizioni igienico-sanitarie di detenzione, è scattato il blitz: con l’ausilio dei Carabinieri di Ternate gli uomini della Polizia Ecozoofila si sono recati sul posto il 14 novembre con la veterinaria. Essendoci gli estremi di reato e dovendo impedire che questo potesse essere portato a conseguenze ulteriori, sono state tagliate le staffe di sostegno della recinzione, poi sfilate. Ovunque feci e sporcizia, nonché lastre di polistirolo fatte pericolosamente a pezzi dall’animale, il quale ha così rischiato di morire soffocato; il cane manifestava dolori articolari così forti che si reggeva in piedi a stento. L’animale è stato sequestrato e portato in una idonea sede, dove è stato subito sottoposto a terapia antidolorifica/antinfiammatoria per lenire i dolori articolari e ad altre cure. Il chip ha permesso di risalire all’età del cane, ben 13 anni. La denuncia per maltrattamento di animale è stata fatta contro ignoti, anche se il proprietario è stato individuato (ha anche minacciato gli investigatori una volta accortosi che il cane era stato portato via dalla sua proprietà). La convalida del sequestro del cane ha sancito due importanti novità: se l’animale è detenuto in condizioni inadeguate, poco importa se il maltrattamento (accertato) avviene dentro una proprietà privata, perché la polizia giudiziaria può agire di iniziativa e violare la medesima senza dover attendere l’autorizzazione del pm; inoltre la polizia giudiziaria può gestire in prima persona l’aspetto medico post-sequestro dell’animale: in sostanza non va più ricoverato dove il mantenimento costa meno, bensì dove l’animale sta meglio.
nel giardino di una casa disabitata in una proprietà privata cane è giunta all’Oipa di Varese. Un collaboratore dell’associazione animalista ha fotografato l’animale, abbandonato e senza le cure di nessuno. La veterinaria nominata per verificare la situazione ha notato la strana postura e la deambulazione dell’animale, problemi che il freddo e l’umidità hanno acuito; considerate anche le inaccettabili condizioni igienico-sanitarie di detenzione, è scattato il blitz: con l’ausilio dei Carabinieri di Ternate gli uomini della Polizia Ecozoofila si sono recati sul posto il 14 novembre con la veterinaria. Essendoci gli estremi di reato e dovendo impedire che questo potesse essere portato a conseguenze ulteriori, sono state tagliate le staffe di sostegno della recinzione, poi sfilate. Ovunque feci e sporcizia, nonché lastre di polistirolo fatte pericolosamente a pezzi dall’animale, il quale ha così rischiato di morire soffocato; il cane manifestava dolori articolari così forti che si reggeva in piedi a stento. L’animale è stato sequestrato e portato in una idonea sede, dove è stato subito sottoposto a terapia antidolorifica/antinfiammatoria per lenire i dolori articolari e ad altre cure. Il chip ha permesso di risalire all’età del cane, ben 13 anni. La denuncia per maltrattamento di animale è stata fatta contro ignoti, anche se il proprietario è stato individuato (ha anche minacciato gli investigatori una volta accortosi che il cane era stato portato via dalla sua proprietà). La convalida del sequestro del cane ha sancito due importanti novità: se l’animale è detenuto in condizioni inadeguate, poco importa se il maltrattamento (accertato) avviene dentro una proprietà privata, perché la polizia giudiziaria può agire di iniziativa e violare la medesima senza dover attendere l’autorizzazione del pm; inoltre la polizia giudiziaria può gestire in prima persona l’aspetto medico post-sequestro dell’animale: in sostanza non va più ricoverato dove il mantenimento costa meno, bensì dove l’animale sta meglio.TAG ARTICOLO
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