Le reazioni dei blog e della stampa
Giornalistti, blogger ed esperti del settore commentano con preoccupazione la revoca dei fondi per la banda larga
 La revoca degli 800 milioni per la diffusione della banda larga in Italia non è arrivata in un momento favorevole per questo tipo di annunci. Proprio ieri si era concluso lo IAB Forum, e qualche giorno prima la Smau: due eventi che dovrebbero gettare le basi per lo sviluppo tecnologico del paese, nei quali si è proprio ribadita la necessità di diffondere la banda larga per uscire dalla crisi. Il tutto applaudendo, ovviamente, le promesse del ministro Brunetta (assente sospetto, pur essendo stato invitato).
La revoca degli 800 milioni per la diffusione della banda larga in Italia non è arrivata in un momento favorevole per questo tipo di annunci. Proprio ieri si era concluso lo IAB Forum, e qualche giorno prima la Smau: due eventi che dovrebbero gettare le basi per lo sviluppo tecnologico del paese, nei quali si è proprio ribadita la necessità di diffondere la banda larga per uscire dalla crisi. Il tutto applaudendo, ovviamente, le promesse del ministro Brunetta (assente sospetto, pur essendo stato invitato). 
Ora, sui giornali e sui blog, la cattiva notizia ha creato reazioni istantanee. L’Espresso ospita l’opinione amara di Alessandro Gilioli che commenta amaramente "No, non è un Paese per Internet".
Per Repubblica Massimo Giannini parla di controsensi nelle scelte strategiche: "Bella trovata. La prudenza diventa incoscienza. Ogni volta che c’è da tagliare o da risparmiare, il governo si applica con insensato accanimento terapeutico sui pochi settori nei quali bisognerebbe investire con forza: ricerca, innovazione, le reti, il Web".
Fredda e ugualmente preoccupata l’analisi del Sole: "In tempo di crisi non si investe sul futuro. È questa la morale che si potrebbe trarre dalla decisione del governo".
Ancor più puntuali e taglienti i blogger esperti di tecnologia. Stefano Quintarelli commenta: "Continuo a pensare che il modello di sviluppo di riferimento siano gli anni 60. La filiera del mattone è ben chiara, la filiera dell’ICT è sconosciuta, anche se un addetto nell’ICT produce un PIL 60% maggiore di un addetto in altro settore". Simone Corami di TechMex ricorda che il piano italiano era uno dei meno ambiziosi d’europa, ed è comunque fallito. Tutte opinioni molto interessanti, peccato che proprio a causa del digital divide non tutti potranno leggerle.
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