Un affresco di Aurelio Luini per il rilancio turistico del Monastero
Torna al suo posto l'opera del figlio di Bernardino Luini, mentre proseguono i restauri del complesso. La Provincia intende acquisire anche l'ex parrocchiale dei Ss. Ambrogio e Martino, settecentesca, per strapparla al degrado
Aria nuova per le antiche mura di Cairate. In particolare per lo storico Monastero, di origini altomedievali, e per la ex Chiesa parrocchiale dei Santissimi Martino e Ambrogio, gioiellino barocco che versa da decenni in condizioni di penoso abbandono. Per consentire la visitabilità del Monastero la Provincia di Varese si è mossa di concerto con il Comune e la Soprintendenza di Milano in vista di “aperture parziali”, man mano che i lavori di restauro e recupero delle strutture vengono svolti. È stato così possibile oggi, lunedì 16 novembre 2009, alla presenza fra gli altri del presidente della provincia Galli, del suo vice (e assessore al patrimonio) Bottini e del sindaco Clara Fanton, mostrare il grande dipinto della Natività opera di Aurelio Luini, figlio del più famoso Bernardino, e datato 1560, restaurato e riposto sul muro da cui era stato strappato nell’ormai ontano 1974, quando se ne avviò il recupero. Il complesso del Monastero di Santa Maria Assunta, che nasconde le più antiche tracce del borgo di Cairate, risalenti addirittura all’epoca tardoromana, è di proprietà della Provincia che intende sviluppare il turismo, anche grazie alle possibilità offerte dalla Valle Olona con la sua pista ciclabile e naturalmente dalle vicine bellezze archeologiche e storiche di Castelseprio e Castiglione Olona. La media valle dell’Olona, dunque, come un’unità territoriale con una propria attrattiva culturale e, perchè no, paesaggistica. Del resto era il fulcro dell’antico contado del Seprio, fin quando nel 1287 i Visconti rasero al suolo la rocca di Castelseprio liquidando gli scomodi provinciali.
L’intervento di recupero della struttura del Monastero è suddiviso in più lotti: sono completi per ora
parte del cortile di San Pancrazio e a prima parte del Chiostro Medievale, al cui interno si trova il dipinto del Luini junior. Un’opera maestosa per dimensioni, la più importante fra quelle note del Luini junior con i suoi 14 metri per 9, preservata per quanto possibile (alcune parti sono andate purtroppo perdute nei secoli) e i cui tenui colori ancora rimandano ad un’arte di gusto quattrocentesco – non a caso Aurelio Luini era buon conoscitore dell’opera di Leonardo. In una stanza adiacente sono presenti affreschi ancora più antichi, datati al 1480 circa ma di gusto e ispirazione chiaramente medievali, forse opera di giovani artisti impegnati nella vicina Castiglione Olona, allora fucina d’arte all’incrocio fra tardogotico e Rinascimento. Poco lontano, scavi che riportano alla luce antichi spazi e pavimenti forse già altomedievali, e le antiche sepolture delle monache, che venivano deposte nella cripta dell’allora chiesa in posizione seduta.
L’intervento di recupero in corso è solo un primo passo di un più ambizioso tentativo di rilancio delle bellezze storiche locali. La Provincia, che pochi mesi or sono ha lanciato una serie di iniziative in questo campo, è infatti in trattative per la citata ex parrocchiale dei Santissimi Martino e Ambrogio. Qui il restauro è tutto da fare, e urgente visto lo stato davvero deplorevole della struttura, visibile anche dall’esterno. Prima di tutto, occorrerà metterlo in sicurezza.
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