Riforma Gelmini: il Consiglio di Stato non approva
I giudici amministrativi hanno espresso riserve sulla riforma del ciclo secondario di studi e hanno chiesto spiegazioni al Ministero, sospendendo il parere
Un altro punto "debole" è quello dei tetti a piani di studio che ogni singolo istituto dovrebbe scegliere da sé sulla base di esigenze specifiche territoriali: i tetti imposti dalla legge non sarebbero conformi al principio dell’autonomia e si chiedono più margini di decisione per le scuole.
Forti perplessità sono state infine espresse dal Consiglio di Stato anche sulla revisione degli organi collegiali, responsabili delle strategie principali di ogni singolo istituto superiore: i nuovi regolamenti ministeriali ripensano gli organi collegiali, obiettivo non condiviso dai giudici amministrativi: «sarebbe più coerente con l’obiettivo di realizzare l’autonomia – scrive il Consiglio di Stato –, lasciare alle istituzioni scolastiche la scelta in merito all’opportunità di istituire tali organi».
La doccia fredda del Ministero non sembra, però, bloccare il Ministro Gelimini che ha indetto una riunione d’urgenza per accorciare I tempi. È, dunque, probabile che la macchina non si fermi, tutt’al più slitteranno ulteriormente I temini per le iscrizioni.
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