Inquinamento e riscaldamenti “a manetta”
L'intervento di una lettrice che sottolinea l'uso non sempre corretto degli impianti delle scuole
Buon giorno.
Abito a Busto Arsizio. Ho letto le dichiarazioni del sindaco nell’articolo.
Non ho mai pensato che limitare la circolazione per un giorno o passare alle targhe alterne possa essere un modo per risolvere la situazione legata all’inquinamento ambientale, ritengo che sia un piccolissimo aiuto se fatto da tutti e in modo onesto.
Ho letto che il sindaco parla di abbassare la temperatura nelle case. Mi sono chiesta perchè non controlla quella nelle scuole. Faccio un esempio: da ottobre frequento la palestra delle scuole Aldo Moro. Arrivando al martedì sera per la lezione delle 19 c’è una temperatura molto alta, troppa per una palestra. Una signora che aveva la figlia che frequentava le Aldo Moro ha detto che in classe indossavano magliette a maniche corte per il gran caldo e che è sempre stata una scuola "molto calda".
Fino al giugno dello scorso anno frequentavo la palestra della PGS al Centro Primavera, una struttura della parrocchia di sant’Edoardo in viale Alfieri. Non essendo una struttura pubblica, la temperatura era molto ma molto diversa.
Perchè non controllare scuole ed edifici pubblici per ridurre sprechi e consumi? Quello che è pubblico è di tutti quindi va rispettato ed usato nello stesso modo in cui usiamo e rispettiamo quello che è di uso personale, anzi con più cura proprio perchè di tutti.
Cordiali saluti
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