Nel segno della Memoria anche le iniziative del liceo Crespi
Anche quest'anno si pianterà un ulivo nel Giardino dei Giusti
Come ogni anno il Liceo Crespi dedicherà una spazio speciale alla commemorazione della Giornata della Memoria, confermando di nuovo la sensibilità della Dirigente Cristina Boracchi e degli insegnanti dell’Istituto che, tra l’altro, ospita un Giardino dei Giusti: venerdì mattina verrà messo a dimora un nuovo ulivo, dopo una breve incontro con le autorità in Aula Magna, alle 8:45.
Il ricordo della Shoah non è solo una “lezione” da apprendere, una commemorazione dovuta e passiva: è un momento vissuto attivamente, preparato dal punto vista storico e culturale, per riscoprire non solo le vicende atroci, ma il contesto distorto e perverso che tra fanatismo ideologico, teorie pseudoscientifiche e violenza di massa rese possibile l’impensabile. La memoria e la conoscenza devono essere trasmesse ai nostri ragazzi che sono la speranza di costruire un mondo diverso e migliore, di diffondere il concetto di bene comune e non di puro interesse personale: e chi più di loro ci crede? Li abbiamo visti e sentiti gridare l’altra sera il no alle mafie, c’erano anche tanti studenti del Crespi.
Le celebrazioni di quest’anno sono inserite nel più ampio programma dell’Amministrazione Comunale. Tutte le iniziative del Liceo saranno aperte al pubblico.
Venerdì 29 gennaio al Teatro Manzoni alle 9:30 interverrà Nico Kamp, indiretto testimone dell’Olocausto in quanto figlio di Inge Salomon Meyer Kamp ebrea tedesca rifugiatasi in Olanda con la famiglia: lei e il marito partirono il 3 settembre 1944 per Auschwitz insieme ad Anne Frank e la sua famiglia. Inge visse nella medesima baracca di Anne ma riuscì a sopravvivere e a tornare per riabbracciare i suoi bambini Rolf e Nico; diverso fu il destino di suo marito e di Anne Frank. Completerà la mattinata la proiezione per gli studenti del biennio del film “Il bambino con il pigiama a righe”.
Invece il 2 febbraio porterà la sua testimonianza ai ragazzi del triennio Anna Maria Habermann, la figlia del dottor Aladar Habermann, il medico di origine ungherese tardivamente "scoperto" come "giusto" che durante la guerra salvò la vita a numerosi profughi ebrei e perseguitati dal nazifascismo in città e in provincia, mentre nella sua terra natale perdeva i genitori e il figlio Tamás, scomparsi nei lager nazisti. La figlia Anna Maria scoprì le vicende di suo padre solo dopo il ritrovamento di lettere e documenti quando nell’85 scomparve sua madre. Dopo anni di ricerche la storia della famiglia Habermann viene raccontata nel libro “Il labirinto di carta” che Anna Maria presenterà ufficialmente in questi giorni e di cui parlerà nella mattinata con i nostri studenti, al Teatro Manzoni. Concluderà l’evento il prof. Enzo Laforgia, autore dell’ipermedia “1938: cronaca delle leggi razziali” in cui documenta l’avvio della campagna razzista tra il luglio ed il dicembre del 1938 attraverso gli articoli apparsi sul quotidiano varesino «Cronaca Prealpina» tra il luglio ed il dicembre del ’38; lo storico tratterà della questione ebraica in Italia.
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