Penati: “Bisogna avere il coraggio di essere contro Formigoni”
Il candidato presidente presenta la coalizione per "l'Alternativa lombarda". «Stiamo ancora lavorando per definirla, pensiamo anche ad una lista civica. Radicali e Udc sbagliano ad accontentarsi»
Uniti per mandare a casa “l’inquilino del 31esimo piano”. Così Filippo Penati, candidato presedente alla Regione Lombardia oggi, venerdì 29 gennaio, alla presentazione della “sua squadra”. Per ora gli alleati della coalizione che lo sosterranno al voto del 28 e 29 maggio sono Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra ecologia e libertà, Verdi e Partito socialista italiano. Lo slogan: “l’alternativa lombarda”. «In questi quindici anni di governo – esordisce Penati – la Lombardia ha perso la capacità di stare al passo con i tempi. Formigoni non ha lavorato per il futuro della regione, ma si è limitato ad amministrare il consenso. Si ostina a parlare delle eccellenze regionali, ma intanto rallentiamo sia nella crescita che nell’innovazione. È ora invece di rimettere il combustibile nella macchina e ridare velocità». Un’idea e un progetto che raccolgono i progetti di tutta la squadra – rappresentata nel corso dell’incontro rispettivamente da Maurizio Martina, Sergio Piffari, Giovanni Confalonieri, Elisabetta Patelli e Pia Locatelli – che però non è ancora definitiva, ma potrebbe acquistare nuovi pezzi. «Stiamo dialogando con il partito dei pensionati – spiega il candidato presidente -. Valuteremo se ci saranno le condizioni per un accordo. Non è semplice, ma c’è già stata in questi anni un’esperienza comune positiva». Ma è anche ad un’altra fetta di elettorato che guardano Penati e la coalizione. «Cresce il disagio di una parte dell’opinione pubblica, moderata e cattolica, verso un Formigoni sempre più prigioniero della Lega – continua Penati -. Sono elettori che cercano un’alternativa e un lista civica potrebbe essere la risposta». In tema di alleati, Penati non si lascia scappare l’occasione per lanciare qualche frecciatina a chi invece non farà parte della coalizione. «La proposta di Rifondazione comunista e Partito comunista italiano era fuori dal nostro progetto, perché non aveva l’obiettivo di rappresentare un’alternativa di governo, ma di ottenere un posto in Consiglio regionale. Anche ad Agnoletto, a cui faccio i miei auguri, dico però di aver ben presente chi è il suo “nemico”: Formigoni, non noi». E un messaggio arriva anche per i Radicali, che correranno da soli, e l’Udc che non ha ancora sciolto le riserve. «Se si è contrari a Formigoni, non ci si può accontentare di farlo vincere con meno voti. Bisogna avere il coraggio di fare una scelta e portarla fino in fondo».
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