Quattro mesi e pena sospesa per il giovane che devastò un locale di Cassano

Sfasciò un locale (lo Zeus di Cassano Magnago) e non contento cercò anche di investire uno dei carabinieri intervenuti: a riprova della mitezza della giustizia italiana, se l’è cavata con quattro mesi (pena sospesa) al processo per direttissima, essendo formalmente incensurato – non quindi pluripregiudicato, come citavamo erroneamente – nonostante vari precedenti di polizia non aveva infatti condanne passate in giudicato.
Insieme ad un amico, il giovane nomade 22enne, cittadino italiano nativo dell’ex Jugoslavia, originario di un accampamento di Torino ma riacchiappato dai carabinieri a Cairate dove risiedeva con l’amico, si era presentato già "allegro" (leggi: decisamente alticcio) nel locale. L’occasione era il Capodanno ortodosso, che cade al 7 di gennaio: ma la "festa" il soggetto… l’ha fatta al bar. Fuggendo poi, dopo che l’amico, vista la mala parata, si era saggiamente defilato, con la potente auto sportiva su cui era arrivato, senza esitare ad accennare all’investimento del capopattuglia dell’Arma che cercava di fermarlo. Dopo un vano inseguimento, ai carabinieri risultava comunque facile rintracciarlo e arrestarlo mentre smaltiva i fumi dell’alcool.
Davanti al giudice Anna Azzena i legali Roberto Donetti e Gianluca Fedina hanno potuto far valere lo status di incensurato del ragazzo. E la pena è stata, codice alla mano, assai mite, nonostante le devastazioni spranga in mano nel locale, le minacce («vado a prendere il cannone»), il tentato investimento.