27 milioni di euro dalla Regione per le famiglie bisognose

Stanziati 17 milioni per il buono famiglia e 7 per progetti a sostegno di responsabilità familiari e per contrastare il disagio giovanile

«Regione Lombardia mette a disposizione della famiglie lombarde un pacchetto di interventi
del valore di 27 milioni; un aiuto alle famiglie in difficoltà per affrontare la difficile situazione economica del momento. La famiglia, che è un bene in sé e perciò un bene per tutti, da salvaguardare e proteggere, è infatti il vero soggetto debole della società contemporanea».
Lo ha detto il presidente della regione Roberto Formigoni presentando alla stampa il pacchetto
di interventi.
Dei 27 milioni messi, a disposizione della famiglia, 17 milioni sono per il "Buono famiglia 2010" per nuclei disagiati; 7 milioni per progetti di sostegno delle responsabilità familiari e di contrasto al disagio adolescenziale e all’abbandono scolastico e 3 milioni per realizzare progetti di "aiuto alla
vita", destinati a sostenere le madri in difficoltà, durante la gravidanza e fino al primo anno di vita del bambino.
 
BUONO FAMIGLIA – Prosegue anche quest’anno, con nuove caratteristiche, l’erogazione del "Buono famiglia", avviata lo scorso anno. «Il Buono quest’anno sarà di 1.300 euro e verrà corrisposto in un’unica soluzione – ha spiegato il presidente Formigoni – Verrà assegnato a tutte le famiglie che sono residenti in Lombardia, che si fanno carico del pagamento della retta di un familiare, anziano o disabile, ricoverato in una struttura residenziale della Lombardia (RSA o CSS-Comunità socio sanitaria), e che presentino almeno una delle seguenti due condizioni: avere nel
proprio nucleo familiare almeno un figlio, anche in affido, minorenne e un indicatore della situazione di reddito familiare (ISR) non superiore a 22.000 euro; percepire ammortizzatori sociali a causa dell’interruzione o sospensione del rapporto di lavoro».
Al calcolo dell’Indicatore della Situazione di Reddito (ISR) concorrono: il reddito familiare (eventualmente ridotto del canone annuale di locazione dell’abitazione in cui risiede la famiglia) e altre caratteristiche strutturali (numero dei componenti, presenza di persone con handicap permanenti o invalidità superiore al 66%, famiglie monogenitoriali e famiglia con entrambi i genitori lavoratori). Per fare degli esempi un reddito ISE di 22.000 può corrispondere ad un reddito di 58.520 euro, se la famiglia è composta da due genitori che lavorano e hanno due figli a carico, o ad un reddito di 73.000 euro se a lavorare è un solo genitore ma i figli sono tre, dei quali uno disabile.
La domanda per ottenere il Buono va presentata presso gli sportelli territoriali attivati a livello distrettuale nelle Asl dal 15 febbraio al 5 marzo 2010.
Il Buono di 1.300 euro sarà accreditato, in un’unica soluzione, sul conto corrente bancario o postale della famiglia beneficiaria ovvero inviato con un assegno a coloro che non fossero titolari di conto corrente.
Poichè si stima che le famiglie con i requisiti richiesti siano  un numero oscillante tra 13 e 14 mila, con i 17 milioni di euro stanziati sarà possibile soddisfare tutte le richieste.  Entro il 30 aprile prossimo, alla luce delle domande presentate e delle risorse erogate, verrà esaminata la possibilità di
incrementare la quota da erogare con particolare riferimento al numero dei figli. Per verificare la veridicità delle affermazioni e la loro rispondenza ai requisiti richiesti per ottenere il Buono, la Regione effettuerà controlli a campione su almeno il 15% delle domande presentate.
 
SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI – Si tratta di una bando da 7 milioni di euro connesso alla legge lombarda 23/99, che ha lo scopo di cofinanziare la realizzazione di progetti
innovativi che rispondano alle esigenze delle famiglie per: la tutela della maternità, la formazione al ruolo di genitore; per contrastare il disagio adolescenziale e l’abbandono scolastico.
Progetti cioè il cui obiettivo è quello di aiutare i genitori nella loro funzione di cura e di educazione.
Le azioni dovranno essere rivolte in particolare a: contrastare il fenomeno della dispersione scolastica; organizzare e attivare esperienze di associazionismo sociale, favorire il mutuo aiuto
nel lavoro domestico e di cura familiare, fornire adeguate forme di aiuto e sostegno alle donne che subiscono o hanno subito violenze e/o maltrattamenti; organizzare "banche del tempo";
promuovere iniziative di sensibilizzazione e formazione delle famiglie in relazione ai loro compiti sociali ed educativi.
Destinatari, invitati a presentare i progetti, sono: le associazioni di solidarietà familiare; le  organizzazioni di volontariato; le associazioni senza scopo di lucro e associazioni di promozione sociale; le cooperative sociali; gli enti privati con personalità giuridica riconosciuta e gli enti ecclesiastici.
«Il finanziamento regionale è a fondo perduto – ha spiegato Formigoni – ed è erogato a titolo di rimborso delle spese sostenute. Per ogni singolo progetto, di durata annuale, il finanziamento regionale fino al 70% del costo complessivo, fino a un massimo di 35.000 euro per i progetti di contrasto alla dispersione scolastica realizzati in partnership tra associazioni e fino a un massimo di 15.000 euro per i progetti di mutuo aiuto e formazione ai compiti genitoriali. I tempi e modalità di presentazione dei progetti saranno definiti dal Bando».
 
SOSTEGNO DELLA MATERNITA’ – Per realizzare interventi sperimentali e innovativi di "aiuto alla vita", cioè di tutela e sostegno alla maternità, la Giunta lombarda stanzia 3 milioni  di euro.
I progetti, che potranno essere presentati da associazioni di solidarietà familiare, da altri soggetti non profit e da organizzazioni pubbliche e private che gestiscono consultori familiari accreditati.
"Per ogni singolo progetto, di durata annuale, – ha spiegato il presidente – il finanziamento regionale potrà arrivare fino all’80% del suo costo complessivo, per un importo non superiore a 50.000 euro per i progetti il cui obiettivo sia quello di prevenire e rimuovere le difficoltà che potrebbero indurre la madre all’interruzione di gravidanza e di 100.000 euro per i progetti di cui al punto il cui scopo sia quello di predisporre e organizzare, per ogni famiglia che lo richieda, un piano personalizzato di sostegno psicologico, socio-assistenziale e sanitario utilizzando le risorse di enti pubblici e di privato sociale, di volontariato, nonché le reti informali di solidarietà.
Le proposte presentate dovranno contenere: progetti integrati di "aiuto alla vita" che prevedano percorsi di sostegno alle madri in difficoltà, durante la gravidanza e fino ad 1 anno di vita del bambino attraverso servizi di assistenza sanitaria e psicologica, fornitura di beni materiali (abiti, pannolini, alimenti per l’infanzia), sostegno al reddito, eventuali aperture di crediti verso farmacie, inserimento in asili nido, accompagnamento alla formazione e alla ricerca di un lavoro,
attraverso la formula di voucher e/o buoni sociali. I progetti potranno riguardare anche la sperimentazione di protocolli operativi integrati di intervento tra i soggetti presenti sul territorio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Febbraio 2010
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