Anche gli scienziati sanno fare affari
Grande successo per il primo incontro di Mind The Bridge, un tour che insegnerà ai ricercatori a cercare fondi venture capital all'estero, specialmente in Silicon Valley
Ricercatori e studenti imparano a fare impresa: è questo il vero motivo del successo di Mind The Bridge, associazione californiana che aiuta i ricercatori italiani a trasformare le loro idee in spin-off, cercando investimenti nella Silicon Valley. Il tour 2010 è partito proprio ieri, mercoledi 24, all’Insubria di Varese, con una platea di circa 200 persone, tra cui molti professori, ricercatori e dottorandi.
Il debutto varesino non stupisce, dato che l’anno scorso è stato nominato presidente della Mind The Bridge Foundation Alberto Onetti, docente dell’Ateneo varesino. Stupiscono, invece, le differenze tra investimenti italiani e americani: se in Italia le aziende spendono circa 70 milioni di euro all’anno in "buone idee", negli Stati Uniti si spendono circa 25 miliardi di dollari l’anno. Da qui l’idea di una fuga dei cervelli al contrario, ci spiega Onetti: «Vogliamo insegnare ai ricercatori a saper comunicare le proprie idee, per promuoverle all’estero e trasformarle in imprese di successo».
Ma cosa manca ai ricercatori italiani, da sempre considerati eccellenti, per diventare imprenditori di successo? «Non solo i fondi», ci spiega Onetti, «Ma molto altro. Ad esempio si deve capire che dalla ricerca possono nascere sviluppi produttivi, un’idea non insita nei ricercatori italiani, che di fronte ai loro occhi non hanno esempi eccellenti come Google, che è nato a Stanford. Manca anche una vera e propria formazione imprenditoriale, mentre dal punto di vista culturale si deve ammettere che, nelle Università, i ricercatori che creano attività non sono sempre ben visti».
Proprio per dare un buon esempio di transizione dalla ricerca all’impresa, ieri è stato presentato un caso direttamente collegato all’Università dell’Insubria: si tratta dell’azienda Melete, specializzata in certificazione nata come spin-off dei laboratori delle facoltà di scienze dell’Università degli Studi di Milano e dell’Insubria. Melete, in sostanza, aiuta le aziende ad ottenere la certificazione REACH, fondamentale in Unione Europea per garantire la sicurezza chimico ambientale.
Oltre a dare ottimi consigli, però, da quest’anno Mind The Bridge farà ancora di più: ieri è stata anche annunciata una collaborazione con Fondazione Cariplo, per la selezione di due ricerche, a cui sarà data un’opportunità di formazione sia in Italia che all’estero. Per saperne di più e rimanere aggiornarti sull’attività di Mind The Bridge esiste un sito ufficiale. Questo, invece, è il link al sito del CrESIT, dipartimento dell’Insubria che si occupa della promozione pratica della ricerca scientifica.
Foto, MtB.
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