“I fondi per la disoccupazione dei frontalieri non si toccano”
Un emendamento della Lega al decreto Mille Proroghe propone di utilizzare una parte delle risorse in modo diverso. La replica dei sindacati
I fondi destinati alla disoccupazione dei frontalieri non si toccano: nemmeno se ci sono altre esigenze e soprattutto in tempo di crisi. È questo in sintesi il messaggio lanciato dalle organizzazioni sindacali dopo la presentazione di un emendamento al Decreto Mille Proroghe firmato da otto senatori della Lega Nord capeggiati da Fabio Rizzi. Il testo proposto dal Carroccio sarà discusso oggi in Senato e prevede di destinare le risorse "iscritte nella gestione con contabilità separata dell’lNPS di cui alla legge 5 giugno 1997, n. 147 ed eccedenti rispetto agli impieghi stabiliti" ad altri scopi come ad esempio le "opere di interesse sovra-provinciale". Di fronte a questa proposta, che ha un precedente lo scorso anno, i sindacati si dichiarano preoccupati: «Già nei mesi scorsi – scrivono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Claudio Pozzetti, Gianmarco Gilardoni e Pancrazio Raimondo – un analogo tentativo era stato battuto grazie anche al sollecito intervento delle Organizzazioni sindacali dei frontalieri e da Parlamentari sia di maggioranza che di opposizione, in particolare dei Senatori Butti e Micheloni: ora viene proditoriamente ripresentato». Utilizzare quelle risorse sarebbe, secondo i rappresentanti dei lavoratori, una scelta azzardata: «Il fondo – proseguono i sindacalisti – è costituito unicamente dai contributi trattenuti in Svizzera sulle buste paga dei lavoratori frontalieri per coprire le indennità di disoccupazione, insieme a quelli dei loro datori di lavoro. Tali somme poi vengono retrocesse in Italia, all’INPS, che provvede ad erogarle. Noi siamo contro lo smantellamento di tale fondo, soprattutto nella situazione di grave crisi economica che stiamo vivendo e che potrebbe nei prossimi mesi, dare luogo a moltissimi licenziamenti». «È veramente incomprensibile che proprio mentre viviamo una dura crisi economica e nel momento in cui, a seguito delle disposizioni previste dagli Accordi Bilaterali, la Svizzera cessa di riversare tali contributi, si proponga al Parlamento italiano di dirottare altrove questo fondo – ha commentato Giancarlo Bosisio, Responsabile Ufficio Frontalieri OCST -. L’unico destino dei fondi della 147 è quello di esaurirsi per lo scopo per cui è stato creato: garantire un’indennità di disoccupazione ai frontalieri».
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