L’industria Varesina si muove, ma non è ancora ripresa
I dati dell'indagine congiunturale mostrano i primi segni positivi per l'industria varesina, ma ancora molte preoccupazioni
La via verso la ripresa è ancora in salita. Intanto, però, qualcosa si muove: è questa, in estrema sintesi, la fotografia che emerge dall’indagine congiunturale sul quarto trimestre 2009 effettuata dall’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese.
Il panorama economico con cui le imprese devono confrontarsi è completamente stravolto rispetto alla situazione pre-crisi: gli assetti mondiali sono cambiati e il baricentro della crescita si sta sempre più spostando verso i Paesi in via di sviluppo, nuovo orizzonte di opportunità. «La ripresa non tornerà partendo dagli Stati Uniti, da cui è iniziata la crisi – ha spiegato Paola Magnini, responsabile del centro studi Univa, nella sua relazione – Per avere compimento, sembra debba fare il giro del mondo al contrario: la ripresa in Europa arriverà dall’area asiatica, che è la prima nel mondo a essere ripartita. Per riuscire ad agganciare la ripresa le imprese devono necessariamente imparare ad operare in questo nuovo sistema economico e le istituzioni devono sostenerle ed accompagnarle in questo processo».
PRODUZIONE E CONSUMI ENERGETICI
A livello varesino i dati dell’indagine congiunturale mostrano un leggero miglioramento rispetto al terzo trimestre e l’avvio di un lento recupero, anche se occorre essere ancora cauti. Ci vorrà del tempo per ritornare ai livelli pre-crisi. L’indicatore dei consumi elettrici delle PMI manifatturiere varesine conferma che nel 2009 il calo è stato netto: -15% rispetto al 2008. Con il passare dei mesi il differenziale rispetto all’anno prima va riducendosi (era -17% nel periodo gennaio-agosto 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008), ma le variazioni sono ancora negative.
Sotto il profilo produttivo già nella rilevazione riferita al terzo trimestre i dati avevano evidenziato un rallentamento nella caduta dei livelli rispetto ai primi mesi del 2009 e la maggior parte delle imprese segnalava una stabilizzazione sui bassi livelli raggiunti dopo lo scoppio della crisi. Ora l’indagine congiunturale in chiusura d’anno conferma questo rallentamento nella caduta ed evidenzia anche i primi segnali di recupero. La maggior parte delle imprese, 61,9% del campione, ha registrato una crescita dei livelli produttivi rispetto allo scorso trimestre, il 24,4% una produzione invariata e il 13,7% un peggioramento. Tuttavia, questo miglioramento congiunturale non è ancora sufficiente a coprire le perdite subite nei primi mesi del 2009 ed è ancora instabile e fragile. Stiamo assistendo ad una ripresa per nicchie produttive, che varia da impresa a impresa anche all’interno dello stesso settore. Fondamentale è la capacità delle imprese di saper innovare, ricercare nuove opportunità là dove si creano ed adeguarsi rapidamente ai cambiamenti dei mercati. Anche l’attenzione ai costi interni delle imprese è una leva fondamentale per rimanere competitivi. Tanto più a fronte di una domanda ancora molto debole accompagnata da un innalzamento dei costi delle materie prime.
ASPETTATIVE
Il profilo delle aspettative si sta lentamente stabilizzando: il 45,3% delle imprese del campione analizzato prevede un mantenimento degli attuali livelli produttivi anche nei primi tre mesi del 2010, il 37,1% un incremento nella produzione e il 17,6% peggioramenti. Tuttavia, l’andamento sempre instabile dei mercati, confermato anche dagli ultimi avvenimenti finanziari internazionali legati alla Grecia e al Dubai, mette in evidenza un elevato grado di incertezza. Le imprese accusano sempre di più una carenza di visibilità di medio-lungo periodo, che influisce sui tempi interni di pianificazione e organizzazione. Inoltre, la stabilizzazione delle previsioni – peraltro su livelli produttivi bassi – non è un fenomeno generalizzato in tutti i settori, ci sono ancora comparti che mantengono previsioni negative.
GLI ORDINI
Il portafoglio ordini delle imprese mantiene un profilo in linea con il trimestre precedente, anche se la difficoltà di fare previsioni di medio termine si riflette inevitabilmente sulla programmazione che spesso segue un arco temporale che varia di mese in mese, se non settimanalmente. Nel quarto trimestre 2009 il 42% delle imprese del campione segnala una situazione di continuità con il trimestre precedente, il 34% un miglioramento e il 24% ancora peggioramenti. Tuttavia, si evidenziano differenze di reazione a seconda del settore: a fronte di realtà che registrano cadute negli ordini solo marginali (metalmeccanico, gomma e materie plastiche) ve ne sono altre in cui le imprese accusano difficoltà (tessile-abbigliamento) e altre ancora che mostrano una disomogeneità di comportamento anche al loro interno (nel chimico e farmaceutico le imprese intervistate si dividono pressoché allo stesso modo tra chi ha visto una crescita, una continuità e una flessione). La crisi ha inoltre avuto ripercussioni sui tempi di pagamento da parte dei clienti, che si sono allungati per la maggior parte delle imprese intervistate.
IL MERCATO DEL LAVORO
La crisi, partita dalla finanza, dopo aver toccato l’economia reale, sta ora avendo effetti negativi anche sul mercato del lavoro. Fino a questo momento la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria ha contenuto le conseguenze dirette sull’occupazione, ma, con il terminare per molte realtà delle ore autorizzate, crescono i timori legati ad una crescita del tasso di disoccupazione. Durante tutto il 2009 il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria è stato elevato: complessivamente sono state autorizzate 37,4 milioni di ore, pari a quasi 5 volte le ore autorizzate nel 2008. Il picco è stato toccato durante il terzo trimestre del 2009 quando sono state autorizzate 15,9 milioni di ore. Nel quarto trimestre del 2009 il numero di ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria è tornato su livelli in linea con quelli pre-estivi – sono state autorizzate circa 7,1 milioni ore, pari a circa la metà rispetto al trimestre precedente (-55,1%) – anche se il confronto con il periodo ottobre-dicembre del 2008 evidenzia una crescita (+111,4%).
Fonte: INPS
L’EXPORT
Il commercio estero risente delle dinamiche internazionali e la sua evoluzione è profondamente legata alla crescita del Pil mondiale. In un anno come il 2009 in cui il Pil mondiale ha mantenuto tassi di crescita negativi (-2,2%, stima Banca Mondiale), appare evidente che anche il commercio internazionale ne abbia sofferto (nel 2009 -14%, stima Centro Studi Confindustria). Anche il territorio varesino non è immune da queste dinamiche ed ha registrato una flessione dei flussi commerciali. Nel periodo gennaio-settembre 2009, ultimo dato disponibile, le esportazioni varesine hanno raggiunto 5.655 milioni di euro, in riduzione del 16,1% rispetto ai primi nove mesi del 2008. Anche l’import, ammontato a 3.474 milioni di euro, ha segnato una contrazione del 19,9% rispetto allo stesso periodo del 2008. Il saldo commerciale varesino continua a rimanere positivo (+2.181 milioni di euro).
Tuttavia, il peggioramento dei rapporti commerciali non è generalizzato e si registrano differenze sulla base dei mercati di riferimento: le esportazioni continuano ad aumentare verso le aree in via di sviluppo, nuovo baricentro della crescita economica (nei primi 9 mesi del 2009 l’export verso l’Asia Centrale è incrementato del 29,5%, verso l’Asia Orientale del 9% e verso l’Africa Settentrionale del 25,5%), mentre variazioni negative sono state registrate con l’America Settentrionale (-12,8%) e l’Unione Europea (-22,2%). Le esportazioni e le importazioni metalmeccaniche hanno subito una flessione rispetto ai primi 9 mesi del 2008 (rispettivamente -22,4% e -15,6%), anche se alcuni comparti continuano a registrare una crescita del commercio estero (tra cui l’ aeronautico e la filiera dell’energia).
Nel tessile-abbigliamento la riduzione dell’import è stata pari a -9,2% e dell’export a -20%, maggiormente accentuata nella produzione di prodotti tessili rispetto al comparto abbigliamento. Nel settore chimico e farmaceutico le importazioni sono diminuite del 20,3% e le esportazioni del 16,8%. In realtà sono i prodotti chimici ad aver registrato contrazioni dell’export e dell’import, mentre crescono i flussi di commercio estero generati dal comparto farmaceutico.
Anche l’export e l’import del settore gomma e materie plastiche segnano una variazione negativa (rispettivamente -19,5% e -16,5%).
Fonte: ISTAT. Dati provvisori Coeweb
ANDAMENTI SETTORIALI
Metalmeccanico. L’indagine congiunturale evidenzia un miglioramento nei livelli produttivi delle imprese metalmeccaniche del campione nel quarto trimestre del 2009 rispetto al precedente. Il 63% degli imprenditori intervistati ha registrato infatti un incremento nella produzione rispetto al trimestre precedente, mentre il 33% ha dichiarato una situazione di stabilità con la rilevazione precedente e il 4% un peggioramento.
In evoluzione positiva anche il profilo delle aspettative a breve: il 55% delle imprese analizzate si attendono un miglioramento anche nel primo trimestre del 2010, mentre il 42% è orientato alla stabilità dell’attuale scenario economico. L’andamento del portafoglio ordini, orientato negativamente fino allo scorso trimestre, migliora: il 56% delle imprese del campione ha visto un incremento degli ordini rispetto alla precedente rilevazione, il 41% ha registrato gli stessi livelli e il 3% un peggioramento.
Tessile-Abbigliamento. Nel quarto trimestre del 2009 sotto il profilo produttivo si evidenzia un miglioramento tra le imprese del settore tessile-abbigliamento intervistate: il 62% delle imprese ha dichiarato un miglioramento nei livelli produttivi rispetto al trimestre precedente, il 6% una situazione di continuità e il 32% un peggioramento.
L’andamento congiunturale delle imprese del tessile-abbigliamento risente, però, della componente stagionale legata alla preparazione delle nuove collezioni, che espone il settore a maggiori fluttuazioni e rende meno stabile il profilo delle aspettative di breve termine: il 45% delle imprese del campione si aspetta per il prossimo trimestre una flessione nella produzione, il 40% una stabilizzazione sui livelli attuali e il 15% un incremento.
Anche il portafoglio ordini risente della componente stagionale e nel quarto trimestre dell’anno ha segnato un peggioramento: la maggior parte delle imprese analizzate (64%) ha visto una contrazione degli ordini, mentre il 30% non ha registrato modifiche e solo il 6% ha dichiarato miglioramenti.
Chimico e farmaceutico. In miglioramento la congiuntura tra le imprese del settore chimico e farmaceutico: nel quarto trimestre 2009 il 72% degli intervistati ha segnalato una crescita dei livelli produttivi, contro il 3% che ha registrato una situazione di continuità con la rilevazione precedente e il 25% un peggioramento. Il profilo delle aspettative a breve continua a rimanere orientato alla stabilità con il 70% delle imprese del campione che si aspetta una situazione in linea con l’attuale anche per il primo trimestre 2010. Il 30%, invece, rimane pessimista ed attende peggioramenti.
Per quanto riguarda la consistenza del portafoglio ordini le imprese chimiche e farmaceutiche del campione mostrano una certa disomogeneità di comportamento al loro interno dividendosi pressoché allo stesso modo tra chi ha visto una crescita (30%) degli ordini rispetto al trimestre precedente, o una continuità (30%), o una flessione (40%).
Gomma e materie plastiche. Nel quarto trimestre del 2009 l’andamento congiunturale delle imprese del settore gomma e materie plastiche continua a mantenersi orientato verso un lento recupero: il 51% delle imprese del campione ha registrato una situazione di continuità con i livelli produttivi del trimestre precedente, il 46% ha visto un miglioramento e solo il 3% ha dichiarato peggioramenti.
Il profilo delle aspettative riflette l’andamento della produzione con il 54% delle imprese analizzate che si attende per il primo trimestre del 2010 una stabilizzazione sui livelli produttivi attuali e il 46% un loro incremento. Orientata alla stabilità la consistenza del portafoglio ordini: l’89% delle imprese del campione nel quarto trimestre 2009 ha registrato ordini stabili, l’8% in crescita e il 3% in flessione.
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