Le scuole pronte a disobbedire per non finire sul lastrico
Il dirigente scolastico e il presidente del Consiglio di Istituto dell’ISIS hanno inviato una petizione ai ministri Gelmini e Tremonti: non rinunceranno ai crediti verso lo Stato
Alla “disobbedienza” sono costretti. Ma la posta il gioco è alta: a rischio vi è il funzionamento della scuola. E il diritto all’istruzione dei ragazzi. Così il dirigente scolastico e i membri del Consiglio di Istituto dell’ISIS “Edith Stein” di Gavirate hanno inviato questa mattina una lettera al Ministero dell’Istruzione e a quello dell’Economia chiedendo “l’assegnazione dei fondi necessari ad estinguere i residui attivi” della scuola.
«Ma l’originalità con cui il ministero ci ha invitati a formulare il bilancio non finisce qui» continua il dirigente: «Nel 2009 l’ISIS ha risparmiato poco più di 100.000 €. La circolare invita a non usare i residui attivi accumulati: il timore è che nel breve si arrivi alla captazione dei risparmi delle casse delle scuole da parte del Ministero». La conseguenza è che tutto ciò che potrebbe essere utilizzato per investimenti in strutture, laboratori e corsi facoltativi, viene utilizzato per finanziare la gestione ordinaria e per il funzionamento amministrativo e didattico dell’istituto.
Il mondo scolastico è ora in attesa di una nuova circolare che annuncia dei chiarimenti. Per ora solo una cosa è certa: il termine di approvazione del bilancio è stato prorogato al 28 febbraio. Fino a quella data i crediti della scuola saranno salvi. Dopo non si sa.
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