Le scuole varesine si “convertono” al sole
In due anni, in sedici scuole verranno installati impianti fotovoltaici per contenere i consumi energetici e ridurre l'inquinamento. Un investimento da 5 milioni di euro
In meno di un anno la Provincia ha risparmiato ben 6000 euro sulla bolletta energetica dell’Isis Keynes di Gazzada.
Incassato il bel risultato, Villa Recalcati ha deciso di rilanciare il suo impegno: le energie rinnovabili sono una scommessa e Varese non vuole perdere l’occasione di investire nel futuro.
Nei prossimi 24 mesi, ben 16 scuole superiori accoglieranno sui propri tetti impianti fotovoltaici: «Abbiamo analizzato tutti i plessi di proprietà della Provincia e individuato quelli che sono già predisposti senza ulteriori lavori – ha spiegato il Presidente della Provincia Dario Galli – Non solo scuole, dunque, ma anche edicifi pubblici, ad iniziare dalla palazzina dell’Agenzia del Turismo di Varese dove si è aperto il cantiere per la ristrutturazione e dove verranno installati un impianto fotovoltaico e uno geotermico».
Innanzitutto a Gazzada verrà triplicata l’area di tetto con i pannelli, poi si interverrà sull’Isis Ponti di Gallarate, l’Ipsia Parma e l’Itis Riva di Saronno, l’Isis Dalla Chiesa di Sesto Calende, il liceo Ferraris di Varese, l’Itc Tosi, l’Itpa Verri e il liceo Candiani di Busto, il liceo Curie di Tradate e l’Isis della Valceresio. A questi istituti si aggiungeranno l’Isis Newton e l’Isis Daverio di Varese, l’Itpa Gadda Rosselli di Gallarate, l’Itc Zappa di Saronno e il complesso di via Gramsci a Tradate dove sono in corso i lavori per rifare il tetto ancora realizzato con l’amianto: « Con l’eliminazione dell’eternit in queste quattro scuole abbiamo eliminato completamente il problema eternit dai nostri istituti» ha chiarito l’assessore all’edilizia scolastica provinciale Grianfranco Bottini.
La Provincia potrà operare con le sue sole finanze, com’è avvenuto per il Keynes o come succederà per il liceo di Busto o l’APT, oppure potrà "affittare" il tetto di una scuola a una società che gestirà l’impianto ottenendo il contributo statale previsto per la produzione di energia, oppure potrà essere parte di una società a capitale pubblico e privato (60% e 40%): «L’energie rinnovabili non sono sicuramente l’unica risposta – ha spiegato Dario Galli – perchè in pieno inverno non è possibile fare a meno delle fonti più tradizionali. Il punto, però, è che si deve ripensare alla nostra economia in direzione della sostenibilità, della tutela dell’ambiente per le generazioni future».
Calcolatrice alla mano, l’investimento iniziale di 5 milioni di euro verrà presto recuperato grazie al risparmio che si aggira, circa, sul 20% dell’efficienza energetica totale della Provincia: si stima una produzione di "energia pulita" di quasi 1 milione e mezzo KWH annui con un risparmio di 300.000 euro sull’attuale bolletta.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città





Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.