Podestà annuncia: “Caianiello non sarà candidato”
Il coordinatore regionale del Pdl mette la parola fine alle ambizioni del politico gallaratese per un seggio in Regione
Nino Caianiello (foto) non sarà candidato alle elezioni regionali. Il capo carismatico del Pdl di Varese subisce uno stop nel partito che, per opportunità – ha un processo in corso e una richiesta di rinvio a giudizio – ha preferito non esporlo. Lo ha annunciato a Varese il coordinatore regionale del Pdl Guido Podestà: «Ci abbiamo ragionato insieme, Nino Caianiello dovrà attendere per candidarsi – spiega Podestà – mi auguro che in futuro possa essere valorizzato». La questione Caianiello ha tenuto banco in questi giorni; l’esponente gallaratese voleva correre per le regionali e aveva fondato una associazione pronta a sostenerlo (Agorà). Poteva contare ottimi appoggi sul territorio e un gruppo di amministratori che lo avrebbero aiutato. Presidente di Amsc Gallarate e di Prealpi Servizi Varese, è l’uomo pubblico di maggiore responsabilità nella gestione delle società a capitale pubblico in provincia. Guida una corrente interna (i laici) contrapposta a quella di Formigoni (Cl); gli altri gruppi che contano sono quello del senatore Tomassini (gli amici di Berlusconi) e di Luca Ferrazzi (gli ex An). La sua corsa avrebbe certamente alzato l’adrenalina e creato molta competizione: «La sua presenza non avrebbe però disturbato gli altri – spiega Guido Podestà – il partito ha invece bisogno di tante persone che portino voti, la nostra è stata una scelta legata all’opportunità di esporlo di questo momento». Hanno pesato dunque le vicende giudiziarie: «Possiamo dire anche quello, mi si dice però che da quattro anni stia spettando di essere interrogato e, come mi hanno insegnati a scuola, nessuno è colpevole fino a quando non vi sia una sentenza passata in giudicato». Dunque, massimo garantismo, ma niente candidatura. Questa è la linea scelta dai vertici regionali. D’altronde c’era già chi si era esposto in prima persona, con Massimo Corsaro, pidiellino ex An che aveva esplicitamente detto no alla corsa elettorale del Mullah (il curioso soprannome con cui viene chiamato Caianiello a Gallarate). Ma sentiamo ancora Podestà: «E’ una scelta che è stata fatta insieme, abbiamo convenuto che fosse meglio prendere questa decisione per una questione di opportunità. Gli esprimo tutta la mia stima e la mia amicizia, lui è un soldato, è bravo, ed è anche, con Massimo Buscemi, uno dei fondatori sul territorio di Forza Italia». Quando alle altre candidature, sanno definite al più tardi giovedì: «Buscemi ha espresso il desiderio di correre a Milano ed è giusto che possa farlo, d’altronde da anni abita nel capoluogo, abbiamo persino casa vicino, e Milano è il centro dei suoi interessi». Rienzi Azzi? «E’ una ipotesi, certo». Podestà ha anche affermato che non sarà possibile candidarsi sia nel listino bloccato che nel proporzionale.
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