“Sarebbe bastata una picconata”

Trecentomila euro per l'inaugurazione della grande opera. Interviene Marino Bergamaschi tirando le orecchie alla politica per il troppo sfarzo. I consiglieri Adamoli e Agostinelli criticano le scelte fatte

 marino bergamaschi«Alle forme della politica chiediamo sobrietà, un poco di pudore, onestà intellettuale e la correttezza di non presentare infrastrutture ordinarie come se fossero un miracolo». Marino Bergamaschi, direttore generale dell’associazione artigiani della provincia di Varese, con un comunicato pungente rompe il ghiaccio, slogan, tra l’altro, utilizzato durante il conto alla rovescia dell’avvio ai lavori.
«Se la politica avesse voluto inviare un messaggio concreto e pieno di "socialità" alla cittadinanza, – continua Bergamaschi, – l’inaugurazione della Pedemontana sarebbe stata l’occasione giusta: nessun spreco di denaro pubblico, nessuna opulenza, nessun sfarzo. Una picconata sarebbe bastata. Ha ragione il cardinale Bagnasco, quando afferma: "Tutti noi abbiamo serio ed urgente bisogno di recuperare il senso e il valore della sobrietà». Soprattutto in una situazione economica difficile come lo è l’attuale: casse integrazioni alle stelle e imprese che soffrono".
Invece l’inaugurazione costerà 300mila euro. "Non un soldo pubblico a parte i 50mila della Regione, – affermano i responsabili di Pedemontana – perché 100mila li tirano fuori le aziende che realizzeranno l’opera e gli altri 150mila la nostra società, che come si sa è privata". 
Il direttore degli artigiani è nettamente favorevole a questa grande opera che porterà benefici a tutto il territorio, ma sviluppa alcune riflessioni sul senso della politica e su quanta sia la distanza dai problemi dei cittadini e delle imprese. «Condividiamo la dichiarazione di Leonardo Carioni, consigliere di amministrazione di Pedemontana: "Molti dicono che dobbiamo festeggiare. Io sto con i piedi per terra e dico che dobbiamo scusarci con la gente per i ritardi, e cercare di fare in fretta. Non si può festeggiare, dobbiamo ammettere che le opere pubbliche arrivano in Lombardia con 40 anni di ritardo".
La realizzazione della Pedemontana è necessaria e utile, ma sa tanto di conquista. Ci auguriamo, ovviamente, che si rispettino i tempi ed i budget, perché nel nostro sistema le infrastrutture costano sempre il triplo di quelle europee e sui tempi si nutrono sempre incertezze».
Un altro aspetto delicato è proprio il parterre di domani all’inaugurazione. Una parata di esponenti del Pdl e basta. Apre l’assessore Cattaneo, segue il presidente della provincia di Milano Podestà, poi Formigoni e a chiudere il ministro Matteoli. Il presidente del consiglio Berlusconi forse in video.
Ma la Pedemontana non era stato un laboratorio di lavoro comune per il bene del territorio?
Giuseppe Adamoli interviene con prontezza sul suo blog. "Quella di domani, più che una cerimonia, è un circo mediatico che mette in scena uno show. Soprattutto è in corso una mistificazione dei meriti. Il passo decisivo era stato compiuto dal governo Prodi qualche anno fa con la spinta, devo riconoscere, del ministro Antonio Di Pietro. Tutto questo finora è stato ignorato o bellamente sottovalutato.
Ma la considerazione più importante è un’altra. La scelta del governo Prodi era stata tutta preparata qui da noi, sotto la regia del “tavolo Milano-Lombardia”. Di Pietro ed Enrico Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, erano qui spessissimo per dialogare con Formigoni, Letizia Moratti, Filippo Penati e le rispettive istituzioni. Tornato Berlusconi al governo il “tavolo” è sparito e sono ricomparse le cene di Arcore e le trasferte a Roma dei vari protagonisti coinvolti nelle infrastrutture, nella difesa del lavoro, nel contrasto allo smog, nella tutela dell’ambiente. Un esempio luminoso di federalismo al contrario".
Interviene anche il consigliere regionale Mario Agostinelli, anche lui con il suo blog. "Forse erano alle inaugurazioni di fine legislatura, a far ammirare lo smog pagano di questo inverno dal nuovo palazzo della regione o a entusiasmare i pendolari in ritardo e infuriati sui marciapiedi con lo sfrecciare del Malpensa Express carico di giornalisti e telecamere. Pensano che basti una inaugurazione al giorno per nascondere i fallimenti di Malpensa e di Arese, l’arresto di Prosperini, il declino di una Regione che quotidianamente vede scendere in piazza o salire sui tetti i suoi operai senza lavoro?"

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Febbraio 2010
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