31 marzo, il web si tinge di rosa
Terza edizione di web @al femminile: una giornata interamente dedicata a Internet e alle donne. Un sito ricco di contenuti tutto da navigare. Mostre, interviste e video per le donne e sulle donne
Se non ci fosse il web bisognerebbe inventarlo. Chiedetelo a una donna: la donna del 2010 che vive, lavora e, soprattutto, corre. Corre come una pazza tra casa, famiglia e ufficio. Internet la salva, il telelavoro le consente di sopravvivere, di crescere, di restare in contatto con il mondo. Ma come è cambiata la donna negli ultimi anni? A questa domanda tenta di dare una risposta, tra il serio e il faceto, la terza edizione di web@l femminile una "ventiquattro ore", il 31 marzo 2010, tutta dedicata alla donna e al suo rulo nella società che cambia e si evolve. Tutto via web, non cercate altrove: interviste, video amatorali, documenti-fiction, mostre, approfondimenti.
Ci sarebbe, a voler ben vedere, tanto materiale da passare una giornata intera a "navigare" con il rischio che il sugo sul fuoco bruci o di dimenticarsi di andare a prendere i bambini a scuola. Ma è sorprendente quante cose si scoprono nelle varie sezioni del sito.Un paio per tutte. La mostra itinerante: "Donne alla guida della più grande macchina mai costruita dall’uomo, la complessità di LHC in mano alle donne" , ritratti di ricercatrici di successo che hanno a che fare con la potente macchina acceleratrice di particelle che si trova a Ginevra.
Un internet Show al femminile che nasce dalla collaborazione di Web@lfemminile con il superesperto del web Marco Montemagno, Futuro@lfemminile e Codice Internet.
E poi donne e lavoro. Microsoft si pone in testa tra le aziende che cercano di attivare contromisure per colmare la disparità tra uomo e donna. Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato di Microsoft Italia dice: " In Microsoft per attrarre e mantenere talenti al femminile abbiamo introdotto orari flessibili e telelavoro strutturato, offerto smartphone e accesso alla banda larga a casa, creato un asilo interno all’azienda e servizi utili alle famiglie". Non occorre molto, in fondo, solo un po’ di fiducia nei talenti delle donne.
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