Il ritorno di Antonio Franzetti: “Riattiviamo i servizi sociali”
Sindaco per ben quattro mandati, l'ex insegnante è candidato per la lista "Proposte nuove". «Non dimentichiamoci di chi è in difficoltà»
Ha vinto quattro volte le elezioni, ci riprova nel 2010 a undici anni dall’ultimo successo. Antonio Franzetti, 68 anni, professore di disegno in pensione e apprezzato scultore, torna a correre per la fascia tricolore di Gemonio con una lista dal nome “Proposte Nuove”.
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Franzetti, prima di tutto la domanda che tutti si fanno: perché vi riproponete dopo tante esperienze passate? E con quali prospettive partecipate alle amministrative?
«Abbiamo alcune riserve sull’attuale amministrazione, ci siamo dati da fare per trovare alternative valide parlando con diverse persone. Non era necessario che io facessi il sindaco in prima persona, ma poi non abbiamo trovato gli accordi che speravamo, così ho fatto la scelta di rimettermi in gioco. Le prospettive di base sono De Coubertiniane… ma poi come tutti giochiamo per provare a vincere».
Ha detto che vi siete mossi per via di alcune cose che non vi piacciono dell’amministrazione Felli. Quali sono?
«Preferisco non entrare nel particolare, anche perché per quanto riguarda la campagna elettorale sia meglio valutare le proposte delle liste, non le critiche agli altri: meglio i discorsi “per” qualcosa che contro qualcuno. Diciamo solo che non siamo in sintonia con questo governo del paese e vorremmo affrontare i problemi in maniera differente; il termine che abbiamo scelto nel nome richiama proprio la filosofia nell’affrontare le cose: un paese come Gemonio non ha emergenze particolari, né esistono infinite possibilità di risolvere quello che non funziona. Le nuove proposte possono essere quelle di dieci persone che per la prima volta si mettono in gioco a livello amministrativo o possono essere lette come il nostro modo di risolvere quello che non va».
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Ci dica come è stata composta la squadra che la sostiene.
«Come ho accennato, non mi interessava essere per forza la prima punta. In lista ci sono due persone che da tanti anni lavorano con me, ovvero Guelfo Ravani e Giuseppe Corda, ma poi abbiamo inserito dieci esordienti. Ci sono persone di diversa appartenenza politica, di età ed esperienze differenti con cui proviamo a incrociare le varie necessità presenti in paese. Come detto, non nego che ci siano stati contatti con le varie liste che ora si presentano ma non sono andati a buon fine: per alcuni potevamo andare bene, ma quando abbiamo deciso per il “no” siamo subito diventati dei “dinosauri”. Forse non c’era tutta questa volontà».
Un suo cavallo di battaglia è stato il Museo Bodini. Oggi si parla del terzo lotto, ma il sindaco ha già detto che non si procederà, a meno che venga completamente finanziato dall’esterno.TAG ARTICOLO
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