L’Operazione “Sos Po-Lambro” arriva in Lombardia

L'Equipaggio di Legambiente in viaggio per quattro giorni fino a Monza

L’Operazione “Sos Po-Lambro” di Legambiente arriva in Lombardia. L’associazione ha intrapreso martedì un lungo viaggio di 400 chilometri che dal Delta del Po, passando dal Lambro, la porterà fino a Monza. Tappa finale degli ambientalisti: il sito industriale della Lombarda Petroli, luogo dello sversamento degli idrocarburi che si sono riversati nei due corsi d’acqua. In dieci giorni i tecnici di Legambiente, rispondendo all’allarme lanciato dai territori colpiti, incontreranno i diversi attori che operano sui due fiumi per scattare una fotografia della situazione in tempo reale, per verificare direttamente lo stato degli ecosistemi e delle rive, per raccogliere le testimonianze di chi vive lungo il Po e il Lambro. Una cronaca quotidiana con reportage fotografico e audiovisivo, realizzata parlando con associazioni e semplici cittadini, con testimoni oculari del disastro e con quanti lavorano lungo il corso del Po, gli allevatori di cozze e molluschi, gli agricoltori, i pescatori, ma anche le istituzioni locali, il Parco regionale del Delta del Po, l’Autorità del bacino e gli enti preposti ai controlli. Il viaggio, che coinvolge tutti i circoli locali di Legambiente e che da oggi passa nelle mani del comitato regionale della Lombardia, dopo Veneto ed Emilia Romagna, farà il punto della situazione dopo lo sversamento di prodotti petroliferi e il conseguente stop al depuratore di Monza. Sarà anche l’occasione per rilanciare l’adesione all’appello “Abbracciamo il Lambro” e chiedere una forte assunzione di responsabilità e impegni concreti al Governo e agli enti locali per il risanamento dei fiumi coinvolti.
“Legambiente non si accontenta di resoconti rassicuranti e delle promesse pre-elettorali di fondi e interventi per la bonifica e la riqualificazione del bacino – dichiara Barbara Meggetto, direttrice Legambiente Lombardia e da oggi portavoce della campagna -, ma vuole verificare di persona e monitorare direttamente lo stato dei fiumi colpiti. L’impegno è di tornare sugli stessi luoghi nei prossimi mesi e vedere se alle promesse seguiranno i fatti”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Marzo 2010
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