“Berlusconi al Quirinale e Maroni a Palazzo Chigi”
In una lunga intervista il ministro traccia gli sviluppi politici e istituzionali che intravede dopo il voto delle regionali e parla di "terza repubblica"
Non vola certo basso Roberto Calderoli. Il voto delle regionali spinge la Lega ad avere un ruolo nazionale e lui lo interpreta a pieno. Sul Sole 24ore ragiona da statista a tutto tondo con analisi sul ruolo dello Stato, sulle riforme fiscali e soprattutto sul federalismo. La vittoria in due regioni con l’affermazione di propri governatori in Piemonte e Veneto e un forte risultato in Lombardia danno la carica al ministro.
Si parla di «terza repubblica», e Calderoli vede "Silvio Berlusconi eletto al Quirinale con un primo ministro leghista o amico della Lega: in ordine di possibilità Giulio Tremonti, Roberto Maroni o Gianni Letta o, in caso di coabitazione alla francese, Sergio Chiamparino".
Per la Lega ora "il primo obiettivo è scritto nel terzo comma dell’articolo 116 della costituzione ovvero le competenze ulteriori da attribuire alle regioni e che le stesse hanno chiesto e non hanno ottenuto. Da un lato risponderemo a queste richieste; dall’altro cambieremo l’iter del 116 perché è vero che con il federalismo metteremo tutte le regioni alla stessa asticella di partenza ma non possiamo ignorare che di troviamo di fronte a regioni che già hanno sviluppato un’autonomia di diverso livello".
Insieme a questo tema ha un ruolo fondamentale il sistema della tassazione e Calderoli, "attirato dal modello tedesco della tassazione forfettaria che fa pagare a tutti un tot", inizia a tracciare alcuni punti chiave. "Per gli enti locali prenderemo tutto ciò che c’è dalla Tarsu in su e lo sostituiremo con un unico tributo comunale collegato ai servizi, nel quale si potrebbe far rientrare anche una quota di imposte statali. Il nostro faro devono essere la semplificazione e la trasparenza perché oggi uno paga un sacco di cose diverse di cui spesso gli sfugge il senso".
Il ministro è convinto che un sistema fiscale semplificato permetterà di portare un attacco finale all’evasione fiscale. "L’interdipendenza delle varie banche dati farà emergere tutto. L’evasione ha le ore contate. Tu dici che non esisti? Benissimo e io ti controllo luce, acqua, telefono. Dove già si fa escono dati allucinanti. Lo sa che c’è circa un milione di immobili non censiti? Fermo restando che devo prima parlarne con Tremonti a questo servirebbe l’imposta forfettaria di cui parlavo prima: l’emersione avverrebbe spontaneamente e per i più resistenti ci penserebbe l’Agenzia delle entrate che ormai funziona come un’azienda privata di quelle serie".
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