Il Muro di Israele divide a Gallarate
Tutti d'accordo sulla condanna del Muro di Berlino, ma non sul riferimento all'unico muro che oggi imprigiona un popolo e divide una terra
Tutti d’accordo sulla condanna del Muro di Berlino, tutti d’accordo sull’auspicio che non nascano nuovi muri, ma divisi sull’unico vero muro che imprigiona un popolo e divide una terra, quella palestinese. A distanza di mesi dal ventennale della caduta del muro che divideva la Germania Est da
Berlino Ovest, dopo tanti rinvii, approda in consiglio la mozione proposta dai consiglieri di An per ricordare e celebrare in città (anche con l’intitolazione di una via) la "giornata della libertà". Tutti d’accordo sul testo e sull’obbiettivo, ma non sull’aggiunta di una frase, proposta dalla consigliera della Sinistra Cinzia Colombo, per deplorare la costruzione da parte dello Stato d’Israele del muro in Cisgiordania, realizzato all’interno dei territori occupati militarmente dal 1967. Proposta respinta senza nessuna spiegazione dal centrodestra. «Alla consigliera che militava nel partito di Rifondazione Comunista crea problemi ricordare il Muro di Berlino e i crimini del comunismo» ha attaccato De Bernardi Martignoni dai banchi della maggioranza. «Ricordo la caduta del Muro come un momento lieto – ha risposto la Colombo – , ma anche come un’occasione mancata: dopo vent’anni non c’è stata più democrazia, ci sono state invece più guerre, variamente denominate. Il 9 novembre dovrebbe essere ricordato con meno bagni ideologici». Mentre la socialista Laura Floris deplorava il semplicismo con cui si affrontava la discussione, Marco Masci (PdL) e Quintino Magarò chiedevano di affrontare della questione Israele/Palestina in un’altra mozione. Alla fine voto favorevole al testo originale da parte della maggioranza, della Lega e di Quintino Magarò, voto contrario della Colombo e del Pd: «Siamo d’accordo sulla condanna del Muro e sul ricordo delle vittime dei regimi, ma non possiamo votare una mozione che ignora i muri esistenti» ha concluso il democratico Aldo Lamberti. Niente condanna del Muro, a Gallarate: tanto ci sono già le risoluzioni Onu, a chiederne l’eliminazione.
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