Mense scolastiche : chi non paga non sta fuori
Nelle scuole della provincia il problema della morosità è decisamente contenuto. Varese punta sul dialogo, Gallarate ha costi decisamente contenuti
« I nostri bambini non rimarranno senza pasto. Le colpe dei genitori non devono ricadere sui figli». L’assessore ai Servizi educativi del Comune di Varese Patrizia Tomassini ne fa una questione personale: il problema dei genitori che non pagano le mense scolastiche esiste anche nel capoluogo e si affronta e risolve tra adulti, cercando tutti i possibili mezzi per "obbligare" i grandi a onorare gli impegni.
Solo nelle scuole elementari cittadine sono iscritti quasi 3200 alunni, non tutti accedono al servizio mensa ma di tutti l’amministrazione sa, bene o male, qual è la situazione famigliare: «Abbiamo avviato un ottimo rapporto di collaborazione con i servizi sociali. Le nostre mense vengono pagate attraverso i bollettini emessi mensilmente sulla base dei pasti effettuati. Quando un genitore non paga per qualche mese, scatta l’indagine. La famiglia viene convocata e si cerca di capire il motivo del mancato pagamento. Quindi si individuano soluzioni, come la rateizzazione del debito o la sospensione momentanea. A volte, la situazione che veniamo a conoscere è talmente sofferta che è una nostra scelta tenere a scuola il bambino a tutti i costi».
Che si tratti di senso del dovere o di dialogo costruttivo tra amministrazione e cittadini, fatto sta che il Comune non ha, attualmente, grandi problemi di morosità: « Le cifre degli insoluti sono sempre state contenute. È chiaro che i casi di furbi che non pagano pur girando in città a bordo di macchine potenti fa arrabbiare. Negli anni scorsi, si era pensato di emettere cartelle esattoriali insieme alla tassa dei rifiuti. Il sistema, però, è decisamente complicato per cui si preferisce sempre e comunque il dialogo e il confronto».
Per il futuro l’assessore sta pensando di trovare mezzi deterrenti più efficaci : « Purtroppo le nostre finanze sono limitate e non possiamo permetterci situazioni di grandi morosità. Soprattutto dobbiamo scoraggiare i furbetti. Stiamo studiando la possibilità di non accettare il figlio nel servizio mensa dell’anno scolastico successivo quando il debito non viene saldato. Per ora è una proposta…».
Situazione analoga tra gli studenti di Gallarate dove, forse anche per una politica tariffaria decisamente contenuta, i casi di morosità arrivano al 6-7% e, di solito, si risolvono nel giro di poco tempo perchè si tratta di dimenticanze. Dal prossimo anno, però, i costi sono destinati a salire: il costo relativo alla fascia di reddito più bassa passerà dagli attuali 0,11 a 1 euro mentre la più alta da 3,80 a 4,20.
Morosità contenuta anche a Busto dove i casi sono decisamente limitati. Il pagamento viene riscosso dalla ditta che fornisce i pasti. Dopo un primo sollecito senza risposta, interviene il Comune che manda un nuovo sollecito e la conseguente messa in mora. davanti al silenzio del debitore si attiva l’ufficio legale del Comune. di solito, però, a questo decisivo passo si arriva raramente.
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