Morte del brigadiere Illuminoso, le perizie discordano
Quella del pm sostiene l'omicidio volontario da parte di Bottigelli, quella della difesa lo esclude mentre per il perito nominato dal giudice fu omicidio colposo. Si torna in aula il 23 aprile per ascoltare l'unico testimone di quella tragica sera, il collega di Illuminoso
E’ il giorno delle perizie nel processo per la morte del brigadiere Giorgio Illuminoso per la quale è accusato Paolo Bottigelli, il 43enne bustocco che la sera del 26 gennaio 2009 travolse con la sua auto, alla periferia di Saronno, il brigadiere impegnato in controlli antispaccio. Il militare, ridotto in condizioni disperate, morì il 5 febbraio dell’anno scorso, dopo dieci giorni di agonia. Bottigelli fu arrestato benchè suo padre, pietosamente, avesse invano cercato di addossare a sè la responsabilità dell’accaduto; in seguito ammise in parte, inchiodato da filmati e testimonianze, pur sostenendo di non essersi reso conto di avere di fronte le forze dell’ordine.
L’udienza, che si è celebrata questa mattina nell’aula Falcone e Borsellino del tribunale di Busto Arsizio, ha visto protagonisti i tre periti: quello dell’accusa, il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari e quello della difesa. Le tre perizie giungono a tre conclusioni diverse dopo ben 4 ore e mezza di udienza: quella dell’accusa sostiene che fu omicidio volontario e che il Bottigelli avesse avuto il tempo per cambiare la direzione dell’auto, circa 3 secondi, ma non lo ha fatto volontariamente. La seconda è quella della difesa che, invece, sostiene l’involontarietà dell’investimento, scaricando la colpa sul povero brigadiere che si era messo davanti all’auto in un luogo buio e in maniera non riconoscibile. L’analisi mostrata dal perito del giudice, infine, non sostiene nessuna delle due versioni ma si limita a parlare di omicidio colposo con gravissima omissione di soccorso basandosi non sul video delle telecamere di sorveglianza del piazzale ma su una simulazione al computer. Il tecnico di parte, però, non avrebbe ascoltato l’unico testimone presente sul posto quella sera, il collega del brigadiere Illuminoso. ritenendolo poco attendibile in quanto collega del militare morto.
La giudice Patrizia Nobile ha ritenuto, comunque, di sentire lei stessa nel corso di una nuova udienza fissata per il 23 aprile, la testimonianza del collega di Illuminoso. Non si chiude qui, dunque, il processo con rito abbreviato e per la sentenza bisognerà attendere ancora qualche settimana.
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