Si insedia la seconda amministrazione Caprioli
Presentati giunta e programma, il sindaco torna con parole nette e chiare sulla questione del patto di stabilità: "così com'è, diventa un sistema velenoso di ostacoli al buon funzionamento dell'amministrazione"
Gorla Maggiore ritrova Fabrizio Caprioli per un secondo mandato. La prima seduta del consiglio comunale, breve, ha visto il riconfermato sindaco indossare la fascia tricolore e, espletate le formalità di rito, l’insediamento della giunta e la conferma dell’elezione dei consiglieri.
Vicesindaco sarà il recordman di preferenze del gruppo di maggioranza di Insieme per Gorla, Gianni Banfi, che si occuperà lavori pubblici e sicurezza; al bilancio Fabrizio Fumagalli; Enrico Albertini a sport e tempo libero; Paolo Rossi assessore alla famiglia e ai servizi sociali; mentre Pietro Zappamiglio avrà le deleghe ad urbanistica ed edilizia privata. I consiglieri delegati saranno Mariolina Vigorelli (cultura, istruzione e pari opportunità) e Cristiano Moroni (ecologia). Proprio Moroni ha letto un breve testo sui principi di Insieme per Gorla, scritto ormai sedici anni fa, ma del quale, dice, non c’è bisogno di cambiare una virgola: lo spirito resta quello di allora, alla nascita del movimento cui i gorlesi hanno nuovamente dato fiducia. Il ricordo di un Caprioli commosso è andato, fra gli altri, anche all’amico e predecessore Paolo Albè, scomparso prematuramente pochi anni fa.
Sui banchi – meglio, sulle sedie, negli spazi limitati della sala Carnelli – della minoranza il gruppo di Gorla Futura capitanato da Lisa Bianchi, che controllerà puntualmente l’operato dell’amministrazione.
A Gorla Maggiore è ben vivo lo spirito dell’8 aprile, della grande protesta dei sindaci lombardi a Milano. Caprioli torna sull’argomento affrontando la gestione delle risorse comunali, più che mai cruciale per un Comune messo alle strette dal patto di stabilità. «Intendiamo rientrarvi in un paio d’anni, ma sarà molto difficile. Non ne condividiamo i criteri, riteniamo sbagliati impedire a Comuni virtuosi di investire sulla base di risorse accantonate per anni. Sì invece a una disciplina della spesa che salvaguardi il futuro della comunità, sì a un federalismo fiscale che oltre alle competenze e alle responsabilità, dia agli enti locali le risorse, non come si è visto negli ultimi anni. Il gorlese medio ogni anno paga 2000 euro in tasse allo Stato e ne riceve 100 euro: è una vergogna. Il patto stabilità, così congegnato, crea un sistema velenoso di ostacoli al buon funzionamento della macchina amministrativa. L’ho detto testualmente anche davanti alla Corte dei Conti: mi hanno sorriso… e salutato». Sfoghi umanissimi di un sindaco di provincia.
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