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Benzina in aumento, una “stangata” da 288 euro all’anno
A tanto ammontano, secondo Federconsumatori, i rincari per le famiglie italiane dovute all'incremento del prezzo dei carburanti
Il prezzo dei carburanti continua a salire. Le compagnie petrolifere hanno adeguato al rialzo i listini e la benzina in questi giorni ha superato la soglia dell’1,44 euro al litro. Secondo "Quotidianoenergia" tutte le compagnie hanno alzato i prezzi: a varcare la soglia è stata Q8 che con un aumento di 0,5 centesimi è andata a 1,442 euro/litro. Q8 è intervenuta anche sul diesel, salito così a 1,287 euro/litro. Api-IP hanno aumentato di 0,5 centesimi verde e diesel.
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«Così non si può andare avanti – ha commentato Federconsumatori – i costi per gli automobilisti stanno diventando insostenibili. Con la benzina a questi livelli, infatti, i maggiori esborsi previsti per gli automobilisti nel 2010 hanno superato la stima di 254 euro annui fatta dall’Osservatorio Nazionale. Alla luce sei nuovi rincari, infatti, le stime vanno corrette ulteriormente al rialzo: più 24 euro per costi diretti e più 10 euro per costi indiretti, per un totale di ben 288 euro annui. Per questo ribadiamo, ancora una volta, che è indispensabile intervenire, prima di tutto, affinché trovi finalmente applicazione il meccanismo dell’accisa mobile, capace di controbilanciare l’aumento dell’IVA qualora il petrolio raggiunga livelli predeterminati, contribuendo così ad un calmieramento dei prezzi dei carburanti. È inoltre urgente l’applicazione delle misure previste dal protocollo sottoscritto con i petrolieri. In particolare, seppure alcuni processi fondamentali richiederanno tempi più lungi, ad esempio la razionalizzazione della rete, altri possono, anzi devono, essere realizzati immediatamente».
«La maxi-stangata da 500 euro a famiglia è determinata non solo dal maggiore costo del pieno, per il quale oggi occorre sborsare almeno 10 euro in più rispetto allo scorso anno, ma dagli effetti negativi che gli aumenti dei carburanti faranno registrare in tutti i settori – ha aggiunto il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Le ripercussioni maggiori si avranno sui prezzi dei prodotti trasportati e in generale sull’inflazione, con un impatto compreso tra il più 0,3% e più 0,5%, sulle tariffe energetiche (luce e gas), sui costi a carico dell’industria e in tutti quei settori che risentono dell’andamento dei carburanti. Se il Governo non correrà ai ripari con misure davvero efficaci, ci troveremo di fronte ad un ulteriore impoverimento dei cittadini e ad un incremento del numero di famiglie che entreranno nella fascia di povertà».
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