Cocaina? Basta uno squillo: 300 clienti per 14 spacciatori
Dall'operazione della Guardia di finanza emerge una foltissima rete di spaccio tra Luino, Ponte Tresa e Marchirolo con assuntori fidelizzati a pochi furbissimi venditori
Il colombiano stava a Vedano Olona, e mentre la sua compagna espelleva in bagno gli ovuli con la cocaina, lui parlava al telefono con quelli di Porto Valtravaglia per vendere la droga appena sfornata. L’episodio emerge dalle intercettazioni, in una delle 1400 pagine di ordinanza di custodia cautelare che hanno colpito 14 persone, arrestate dalla Guardia di finanza, per una rete di spaccio della droga tra Luino e Ponte Tresa; una indagine condotta con pedinamenti, confidenze e tante intercettazioni, da cui è risultato chiaro che, per avere cocaina, marijuana e hashish, tra Valganna, Marchirolo e dintorni, bastava fare una chiamata alla persona giusta, grazie al passaparola frenetico che nei paesi del nord della provincia ha portato almeno 300 persone, tra cui diversi minorenni, a fare rifornimento da gruppetti di trafficanti, a loro volta riforniti dal Piemonte o dai colombiani di Vedano.
E’ uno dei risultati dell’operazione “Estate pulita”: 14 ordinanze chieste dal Pm Tiziano Masini e firmate dal Gip Elena Cerotti; la maggior parte effettuate questa mattina; 3 persone ancora latitanti tra cui i colombiani, 1 arresto in flagranza di reato, 84 perquisizioni effettuate anche in provincia di Vercelli e Lecce.
Sequestrati 250 grammi di marijuana, 12 di cocaina, 80 di hashish, 25 semi di marijuana, 1 bilancino di precisione. Le fiamme gialle, che hanno operato con 260 uomini, 74 auto, 2 unità cinofile e un elicottero, hanno effettuato un vero e proprio censimento dei clienti: varesotti che vanno dai 16 ai 50 anni, di tutti i ceti sociali, gente che effettuava anche doppi ordini nella stessa sera.
La filiera della droga partiva dai canali esterni: Milano, il Piemonte, probabilmente Malpensa. Gli spacciatori locali la trasportavano occultata nelle macchine, in un caso nell’interno di un parafango. Chi voleva acquistare telefonava: «Vai via che c’è l’antidroga» dice al telefono uno spacciatore a una ragazzina che vuole comprare nella strada tra Marchirolo e Ponte Tresa. «Ci vediamo dopo alla posta di Cadegliano…» spiega. O ancora, un gruppo di calabresi e pugliesi di Marchirolo che gestiva un discreto traffico, in una intercettazione cercano di fare uno scambio merci, marijuana per cocaina. «Facciamo un cambio? – dice uno di loro parlando in dialetto pugliese – me ne serve un centinaio, cento pesati» spiega, riferendosi ai grammi.
Secondo il Procuratore Maurizio Grigo e il generale della Guardia di Finanza Antonino Maggiore, dall’inchiesta emerge uno spaccato preoccupante: i 300 assuntori abituali erano fidelizzati e assidui come clienti di un prodotto qualunque. Li riforniva un frenetico giro di droga nelle zona tra Luino, Ponte Tresa e Marchirolo. Con modalità spregiudicate. Dalle indagine è emerso ad esempio che il titolare di un locale pubblico trattava ordini dal pomeriggio fino a notte inoltrata.
Stando alle accuse contenute nell’ordinanza, gli arrestati e rispettivi ruoli sono:
Il fornitore piemontese: Donato Auletta, 57 anni, di Vercelli. Lo spacciatore varesino: Carmelo Spinelli 38 anni di Varese. Il gruppo di Ponte Tresa: Omar Savioli di 34 anni, Ylenia Busani di 34 anni, Daniele Alessandro di 35 anni, Pietro Mirante di 44 anni. Quelli di Marchirolo: Giuseppe Di Ceglie di 30 anni, Claudio Bello di 51 anni, Ennio De Patre di 45 anni, Vincenzo Parrella di 59 anni. I Luinesi (tutti residenti a Porto Valtravaglia): Antonio Maria Bello, 27 anni, titolare fino a qualche tempo fa di un locale di pizza al trancio, Giovanni Battista Cavallo di 35 anni, Rosa Isi di 28 anni. Giona Sterpetti classe 1975 di Cuasso al monte. Tre soggetti sono ancora latitanti, tra cui i colombiani.
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