Come soccorrere chi è in difficoltà in montagna
I prossimi 7 e 8 maggio, all'ospedale di Circolo si svolgerà un corso per accompagnatori e gestori di rifugi incentrato sulle tecniche terapeutiche
"Primo Soccorso in Montagna" è il titolo del corso formativo in programma per il 7 e l’8 maggio all’Ospedale di Circolo di Varese rivolto a guide, istruttori, accompagnatori e gestori di rifugio del Club Alpino Italiano (CAI) e del Club Alpino Svizzero sezione Ticino (CAS Ticino).
L’iniziativa, ideata dal dott. Luigi Festi, viceprimario dell’ U.O. Chirurgia Toracica del Circolo e presidente del CAI sezione di Malnate, può contare sul patrocinio dell’azienda Ospedaliera, dell’Università degli Studi dell’Insubria, del Soccorso Alpino Svizzero regione Ticino e della Commissione Medica centrale del CAI, nonché del gruppo 7 Laghi che riunisce le sezioni CAI della provincia di Varese.
«Il corretto trattamento terapeutico nei primi momenti dopo il trauma, o la crisi acuta nel malato cronico, sono fondamentali per la buona riuscita del soccorso medico – spiega il dott. Festi – Questo è ancora più valido ove l’incidente o il malore si manifesti in ambiente difficile come ad esempio quello alpino. Inoltre una corretta valutazione dell’evento può consentire un utilizzo più razionale e consono della colonna di soccorso e dell’elisoccorso, con evidenti vantaggi in termini di costo
e di utilizzo appropriato. Con tale finalità, per la prima volta, si è cercato di unire le competenze di medici del soccorso alpino italiano e svizzero per garantire la completezza maggiore possibile alle nozioni e consigli forniti».
e di utilizzo appropriato. Con tale finalità, per la prima volta, si è cercato di unire le competenze di medici del soccorso alpino italiano e svizzero per garantire la completezza maggiore possibile alle nozioni e consigli forniti».
Il corso si indirizza a tutte quelle figure (non sanitarie) che hanno ruolo di responsabilità durante una salita alpinistica, gita o escursione, o ai gestori di rifugio che spesso sono protagonisti del primo approccio al soccorso; l’intenzione è quella di fornire loro le indicazioni su cosa fare e cosa non fare in tali situazioni.
L’incontro avrà durata di 12 ore, divise in due giornate, e grande importanza verrà data alla prova pratica su manichini e defibrillatori di ultima generazione, per garantire il rispetto dei parametri internazionali sul Basic Life Support Defibrillation (BLSD). Il numero di iscritti è stato fissato a 20 per garantire l’accesso alla parte pratica il più completo ed esaustivo possibile.
«Il corso ha incontrato approvazione entusiasta da parte del presidente della Commissione Medica Centrale del CAI, dott. E. Donegani, – continua Festi – e ambisce a diventare di interesse nazionale. In questa prima edizione sarà completamente gratuito, e di questo bisogna ringraziare i colleghi medici anestesisti e rianimatori che vi partecipano in qualità di docenti, la Direzione Generale e Sanitaria dell’Ospedale di Circolo e il Rettore dell’Università dell’Insubria, Prof. Renzo Dionigi, che metteranno a disposizione i presidi didattici necessari. Il numero delle preiscrizioni ha già superato abbondantemente il numero previsto, e questo appare di buon auspicio e ci ricambia per gli sforzi compiuti, che hanno lo scopo di dare un contributo tangibile all’aumento della sicurezza in montagna, tema tra i più dibattuti negli ultimi tempi».
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