Freddo in classe, gli studenti protestano e l’assessore riaccende i caloriferi
I ragazzi dell'Itpa Casula hanno protestato in Provincia per le condizioni delle loro aule. L'assessore assicura: "Riaccendiamo i termosifoni"
Sedici gradi in classe con previsioni meteorologiche disastrose e quell’anticicone delle Azzorre ormai dato per disperso. Per i ragazzi dell’Itpa Casula la gelida accoglienza della propria aula questa mattina è stata troppo. Dieci giorni hanno sperato che qualcosa cambiasse. La primavera facesse capolino, un’ondata anomala di caldo colpisse il varesotto o qualche persona di cuore schgiacciasse il pulsante di attivamento del calorifero. Invece nulla.
Alle ore otto, il termometro segnava 16 gradi. Così, gli studenti hanno fatto dietrofront e si sono diretti in Provincia a cercare conforto e un po’ di … calore. Prima dell’uscita, però, si sono peparati: « La legge dice che in classe ci devono essere almeno 20 gradi, altrimenti i termosifoni non possono essere spenti» ha commentato una ragazza.
La marcia su Villa Recalcati ha sortito, alla fine, gli effetti desiderati, l’assessore all’edilizia scolastica Gianfranco Bottini ha accolto le richieste dei manifestanti: « Il riscaldamento era stato spento in base alla normativa. Chiaramente le condizioni meteorologiche sono eccezionali così abbiamo deciso di riaccendere. In tutte le scuole torneranno in funzione i caloriferi, magari non tutto il giorno ma per un tempo sufficiente a garantire la temperatura prevista».
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