iPad non è tecnologia: è magia

Elmec Informatica è stata una delle prime aziende italiane ad ottenere un iPad. L'abbiamo provato per voi, e proviamo a spiegarvi perché sembra così rivoluzionario

recensione ipadIn tanti hanno tessuto le lodi di iPad, anche a diversi mesi dal suo debutto ufficiale. Non a caso il New York Times, parlando di questa tavoletta, si è spinto a dire: "L’ultima tavoletta così attesa aveva dieci leggi scritte sopra". Ma alla prova dei fatti, iPad, è davvero così "magico" come dice Apple? Di sicuro sono magici i numeri ottenuti fino ad oggi: proprio due giorni fa l’azienda ha rivelato di aver venduto oltre un milione di iPad in soli 28 giorniStiamo parlando di numeri superiori a quelli ottenuti da iPhone nel medesimo lasso di tempo.

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Un successo che ha trovato impreparata la stessa Apple, che si è vista costretta a rimandare il lancio al di fuori degli Stati Uniti di circa un mese. Così gli italiani che non hanno voluto aspettare fine maggio, hanno dovuto aggiungere al costo di un iPad il prezzo di un biglietto andata-ritorno da New York. Tra i varesini in fila ai negozi-tempio di Apple c’era anche la Elmec, impresa informatica del territorio che ha dovuto accaparrarsi due iPad in tempo record, per testarne le potenzialità a livello aziendale. Un’impresa non facile: a due settimane dal debutto, fuori dal negozio di New York, c’era ancora la fila e le misure prese da Apple per affrontare la domanda sono severissime. Un iPad a testa, non di più, fa fede la carta di credito.

Oggi Elmec ha portato uno di questi iPad, scortato come un vero e proprio oggetto del desiderio, alla redazione di VareseNews e l’abbiamo provato. L’impressione è straordinaria: fluido, veloce, in materiali pregiati. Non ci sono più attese tra le nostre idee e le cose che possiamo fare, anche grazie all’assenza del mouse: il software si tocca e si manipola con naturalezza, non si comanda.

Non è un computer, non è un telefono. Sicuramente è un dispositivo nuovo, non paragonabile a nulla di quello che c’è in giro. 
Sicuramente i punti di forza di iPad sono la navigazione su Internet e la multimedialità. Navigare da iPad è effettivamente molto più naturale, familiare: la pagina Internet assomiglia davvero ad un foglio appoggiato sulla scrivania, da scorrere con le dita e maneggiare. I videogiochi, su uno schermo così ampio, sono davvero immersivi e più coinvolgenti rispetto ad un dispositivo come la PSP o il Nintendo DS. I film e la musica possono essere acquistati direttamente dal dispositivo, e lo schermo e gli amplificatori non deludono.

Questo però non è quello che il mondo si aspetta da iPad, perché è un prodotto che vuole rivoluzionare l’editoria. Pur non essendo inchiostro digitale, lo schermo è d’alta qualità e non è paragonabile a quello di un computer: è più piacevole per la lettura, affatica molto meno. Per i libri, l’applicazione disegnata da Apple (iBooks) è davvero ben fatta e simula alla perfezione un libro vero. Ancor più appetibile lo scenario dell’istruzione: i libri di testo peserebbero meno, costerebbero meno e sarebbero persino interattivi. Per i magazine e  i fumetti, invece, iPad stravince su Kindle, grazie allo schermo ricco di colori.  Anche i giornali di carta stampata qui potrebbero vivere una seconda giovinezza: specialmente per l’iPad sprovvisto di 3G lo scenario è fattibile. Possiamo acquistare l’ultimo numero di Repubblica, già compatibile con iPad nella versione Digital Magazine, mentre facciamo colazione in casa. Lo scarichiamo, ad un prezzo inferiore di quello di copertina, e possiamo leggerlo comodamente per tutta la giornata, senza più bisogno di collegamenti. Anche perché la batteria di iPad dura fino a 10 ore, e questo è un risultato importante per un dispositivo di questo genere, probabilmente quello tecnologicamente più significativo: per ottenerlo Apple si è disegnata da sola non solo il sistema operativo, ma anche il processore.

Il dispositivo perfetto non esiste, e anche questo iPad ha piccoli difetti di nascita. La sua magia però è innegabile: finalmente l’informatica non è professione ma, come Steve Jobs dice da decenni "arte e piacere". E, con un prezzo inferiore rispetto a molti computer e una facilità d’uso estrema, un piacere alla portata di tutti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Maggio 2010
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