Le piccole imprese in ReTe conteranno di più
Nasce Rete Imprese Italia che darà rappresentanza a quasi 5 milioni di mpi. Associazione Artigiani, Confersercenti, Ascom, Casartigiani siederanno ai tavoli con un unico rappresentante che resta in carica sei mesi. Primo presidente è Carlo Sangalli di Confcommercio
«Siamo arrivati alla spiaggia adesso abbiamo di fronte il mare. Inizia il viaggio». Roberta Tajé, direttore di Cna Varese, era a Roma con una folta pattuglia di varesini (Orsi, Merletti, Colombo, Lucchina, Bottinelli) in rappresentanza delle associazioni (Cna, Associazione Artigiani, Confersercenti, Ascom) per l’ufficializzazione del Patto del Capranica (dal nome dell’hotel dove nel 2006 le associazioni di rappresentanza delle micro e piccole imprese si riunirono per protestare contro la politica degli studi di settore fatta dall’allora ministro Visco).
Il nuovo soggetto, che rappresenta quasi 5 milioni di piccole imprese per 14, 5 milioni di addetti, si chiama ReTe (Rete Impresa Italia). L’area di rappresentanza copre oltre il 90 per cento del tessuto produttivo italiano. A dir poco, una vera potenza. Ai tavoli istituzionali, Rete Imprese Italia si presenterà con il solo portavoce di turno. Il primo presidente, che dura in carica 6 mesi, è Carlo Sangalli di Confcommercio. Poi la guida passerà a un altro dei presidenti: Marco Venturi (Confesercenti), Giorgio Guerrini (Confartigianato), Ivan Malavasi (Cna), Giacomo Basso (Casartigiani).
La ReTe avrà un unico logo e un’unica fondazione, che fungerà da ufficio di programma, a capo della quale ci sarà Giuseppe De Rita del Censis. «Non siamo contro qualcosa- spiega il direttore di Cna Varese – piuttosto siamo a favore di qualcosa. C’era un bisogno di rappresentanza che trasformasse la politica del tavolino a tre gambe (governo, sindacati e confindustria, ndr) fatta fino ad oggi, in un tavolino a quattro gambe, perché le micro e piccole imprese sono la spina dorsale economica di questo Paese perciò meritano rispetto e attenzione».
L’assemblea, che si è tenuta all’Auditorium Parco della musica di Roma, è stata molto partecipata. «C’era moltissima gente – conclude Tajé – che ha partecipato con grande passione. C’erano anche i politici. E’ stato interessante ascoltare i cinque presidenti che hanno pronunciato discorsi pressoché identici, segno che l’unità in questa azione è reale».
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