Tarsu, il consiglio comunale rinvia la revisione del regolamento

La proposta della Lega era condivisa nello spirito, ma i consiglieri hanno optato per rivedere complessivamente le modalita "non eque" di applicazione della tassa rifiuti

Niente modifiche, per ora, al regolamento della Tarsu, i cui accertamenti di pagamento per il recupero degli arretrati stanno suscitando in questi mesi le reazioni dei cittadini. La seduta di mercoledì sera del consiglio comunale ha visto il punto proposto dalla Lega rinviato: si è infatti deciso per un intervento più globale. Assente in consiglio comunale il proponente Gianfranco Tosi (ma fra gli assenti di Giornata si rilevava lo stesso sindaco), è stato fatto presente che il regolamento così come oggi è in vigore effettivamente risulta "non equo" – così Orsi, capogruppo PdL – non tenendo conto fra l’altro del numero di persone del nucleo familiare, non distinguendo abitazioni e imprese, eccetera. Si propone pertanto un tavolo di lavoro che entro 60 giorni definisca modifiche rilevanti, visto che il regolamento risale all’epoca dell’istituzione della tassa stessa (1993), e nel frattempo la normativa modificatasi negli anni ha introdotto novità sostanziali su sanzioni e accertamento dell’imponibile. Con gli spiacevoli risultati di cui più d’uno ha dovuto accorgersi. Rinviata quindi a data da destinarsi una modifica complessiva del regolamento, pur dando atto alla Lega, da parte dei colleghi di maggioranza del PdL, di un’intenzione condivisa e apprezzata.

Il consiglio comunale ha quindi provveduto ad approvare due delibere su interventi edilizi già esaminate nel pomeriggio stesso in commissione lavori pubblici, la prima su un’area di via Castelmorrone-via Petrarca occupata da uno stabile degradato, di proprietà comunale e già periodicamente “visitato” da sbandati, di cui il privato interessato si accollerà l’abbattimento.

Approvata anche una modifica al regolamento sulle pubbliche affissioni, relativa alle targhe degli studi dei professionisti: fin qui assimilate a qualsiasi altra insegna, foss’anche un grande neon pubblicitario, rilevava l’assessore Giovanni Paolo Crespi, non saranno più soggette alla valutazione del settore urbanistica e della polizia locale, risparmiando passaggi burocratici con un iter più spedito.

Gli interventi liberi dei consiglieri hanno visto nuovamente Audio Porfidio (La Voce della Città) attaccare energicamente l’amministrazione sulla vicenda delle telecamere di via Roma, forte di un accesso agli atti che ritiene diano piena ragione a lui e a tutti i portatori di pass disabili che hanno ricevuto multe attraversando il breve tratto di strada in zona a traffico limitato. Parole dure quelle del consigliere, che ha ribadito la richiesta di dimissioni dell’assessore alla sicurezza Fazio e del comandante Casale, in base al principio che «un’infrazione o c’è, o non c’è» e che «si sono colpite le persone più deboli»: invia Roma, a Busto Arsizio, c’è se non si telefona entro 48 ore alla Polizia Locale…

Esaurite le delibere e gli interventi personali dei consiglieri, si è passati ad interrogazioni e mozioni varie. Il presidente del consiglio comunale Speroni chiedeva cosa si potesse fare per la situazione creatasi in piazza Manzoni, presso l’edicola, a causa delle radici di piante che danneggiano i marciapiedi. La cura proposta dall’amministrazione è l’abbattimento delle piante "colpevoli".

D’Adda (PD) chiedeva invece cosa si potesse fare per la situazione di viale Repubblica, dove i cittadini del condominio al civico 63 convivono da tempo con schiamazzi, teppismo, risse, specialmente di notte quando vorrebbero poter riposare. L’assessore alla sicurezza Fazio ha riconosciuto il problema, pur precisando che interventi ci sono stati, nei limiti del fattibili, con la polizia locale, in particolare per il controllo degli scooter, ma anche sensibilizzando la polizia di Stato. Spesso peraltro i ragazzi che stazionano in zona arrecando disturbo si dileguano al primo apparire degli agenti: più che attuare identificazioni, fin qui non si è potuto fare. Non hanno migliorato la situazione reazioni dettate da un’istintiva ribellione, e talora scomposte, da parte degli inquilini. L’impegno di risolvere il problema non manca, ha concluso Fazio: ma è chiaro il Comune da solo non può risolvere. «I ragazzi residenti sul posto dovrebbero fre terra bruciata intorno a certi sogetti “esterni”, e i condomini trovare il coraggio di denunciare in modo più preciso disturbatori e incivili». Resta il problema di chi vorebbe riposare.

Tra i vari altri punti toccati anche quello di piazza Vittorio Emanuele II; dove è ormai imminente la rimozione del monumento ai Caduti per l’avvio dei lavori dell’autosilo con successiva pedonalizzazione di una piazza riqualificata dal punto di vista insediativo e commerciale, come da piano Soceba. La proposta di Audio Porfidio di spostare il monumento nel cortile di Palazzo Gilardoni invece che in piazza Trento e Trieste è stata infine lasciata cadere.

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Pubblicato il 13 Maggio 2010
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