Vendeva SUV e camion che non esistevano, arrestato
Un pregiudicato salernitano gestiva i suoi affari dalla sede della sua società in via Volta: è stato denunciato per truffa, ma era già in carcere per altri episodi simili
Un classico della truffa: vendere qualcosa che semplicemente non esiste. Protagonista dell’operazione truffaldina è un pregiudicato salernitano di 37anni, che è stato individuato e denunciato dal Commissariato della Polizia di Stato di Gallarate per un elaborato raggiro, avendo venduto ad un malcapitato un SUV e un camion inesistenti.
Il truffatore ha avvicinato la vittima lo scorso mese di novembre ad un’asta giudiziaria di Crema. In
quella sede il pregiudicato, che in via Volta a Gallarate aveva addirittura stabilito la sede di una società che si occupava appunto di acquistare e rivendere beni provenienti da aste giudiziarie, gli aveva offerto un camion per il trasporto di cavalli e una vettura SUV Mercedes, a suo dire provenienti da un’altra asta, al vantaggioso prezzo di 16mila Euro. La vittima aveva accettato le condizioni del truffatore versando subito 14mila euro tra contanti e bonifico bancario e riservandosi di versare gli ultimi 2mila Euro al momento della consegna dei due mezzi.
quella sede il pregiudicato, che in via Volta a Gallarate aveva addirittura stabilito la sede di una società che si occupava appunto di acquistare e rivendere beni provenienti da aste giudiziarie, gli aveva offerto un camion per il trasporto di cavalli e una vettura SUV Mercedes, a suo dire provenienti da un’altra asta, al vantaggioso prezzo di 16mila Euro. La vittima aveva accettato le condizioni del truffatore versando subito 14mila euro tra contanti e bonifico bancario e riservandosi di versare gli ultimi 2mila Euro al momento della consegna dei due mezzi.Il truffatore, da parte sua, a garanzia della regolarità dell’affare aveva inviato alla vittima copia della documentazione (evidentemente falsa) relativa all’acquisto dei beni e l’autorizzazione a ritirare camion e SUV da una sua collaboratrice in un deposito della sua società in provincia di Alessandria.
Inutile dire che tanto la collaboratrice quanto il deposito erano risultati inesistenti.
Il truffatore, che peraltro non ha potuto godere il frutto della frode perché nel frattempo è stato arrestato e tradotto in carcere dove dovrà scontare circa quattro anni di reclusione per reati commessi con analoghe modalità, è stato denunciato per truffa alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio. Forti dubbi, che Il Commissariato cercherà di dirimere anche sulla scorta di altre eventuali querele, sulla liceità degli affari trattati dalla società che l’uomo aveva costituito a Gallarate.
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