Tarsu, tutti i numeri degli accertamenti
In commissione la relazione dell'assessore Crespi: i casi più estremi di omesse dichiarazioni per aree equivalenti a condomini o interi campi da calcio. Si modificherà il regolamento di applicazione della tassa
Prosegue in commissione bilancio l’esame della questione degli accertamenti Tarsu, e si comincia a porre il problema di come procedere a cambiare il regolamento comunale di applicazione della tassa sui rifiuti per venire incontro ai cittadini, cosa peraltro già fatta più volte tra il 1994 e il 2008. Tra i "tartassati" anche qualche consigliere comunale, a riprova che il fisco, quando si sveglia, non guarda in faccia nessuno.
Sul regolamento Tarsu vi sono problemi interpretativi che sentenze talora contraddittorie della Corte di Cassazione non aiutano a chiarire; nè illumina l’oscurità della materia la questione del passaggio dalla Tarsu alla TIA, la nuova tariffa prevista dal 2007 ma raramente poi diventata realtà. Tale passaggio su due piedi sarebbe molto difficile e costoso; richiederebbe la copertura la 100% del servizio (oggi la Tarsu lo copre intorno all’80%) con aggravio delle tasche del contribuente; ed è stato persino notato che in situazioni di introduzione della TIA sono aumentate le discariche abusive.
Dal centrodestra, Cornacchia che chiede di venire incontro al caso degli appartamenti sfitti ma tassati (il regolamento prevede che devono essere contemporaneamente scollegati sia l’acqua che la luce e il gas per l’esenzione); Orsi riprendeva il discorso su un possibile condono o sanatoria. Difficile, avendo già coinvolto delle società private da cui ci si attendono, contratto alla mano, come minimo due milioni di euro. Resta infine da vedere se la revisione del regolamento debba essere discussa solo in commissione o non piuttosto da un più snello gruppo di lavoro. La commissione bilancio si riunirà tra un paio di settimane.
– Cifre da capogiro
L’assessore Giovanni Paolo Crespi ha presentato dettagliatissime slide con numeri e cifre in parte già anticipati alla stampa locale lunedì. Agli accertamenti si è giunti secondo quanto votato dal consiglio comunale il 30 giugno 2008 in ottemperanza alle disposizioni della Finanziaria 2007. Sui 1716 "avvisi" inviati fino al 30 aprile circa la metà dei 954 "contatti" avuti in risposta dai cittadini è sfociato in una rettifica al ribasso delle richieste pecuniarie, in seguito a errori di vario tipo. Le riduzioni però riguardavano in media "avvisi" di notevole consistenza (quasi 1500 euro di media), ridotti complessivamente nell’ammontare totale di oltre il 20%.
Il 12 maggio scorso le società appaltatrici degli accertamenti, Assoservizi e Andreani (cui va quasi il 30% del riscosso) comunicavano all’assessorato di aver controllato ormai ben 15.635 iscritti a ruolo su 41.212 totali, emettendo 5074 avvisi, di cui esecutivi 2082, per un incasso effettivo, dedotte le rateizzaizioni di pagamenti, di 416.676,79 euro al 30 aprile. Circa la metà delle 15mila posizioni vagliate risultava in qualche modo da accertare, e ciò valeva per il 51% dell’utenza domestica, che è la grande maggioranza del totale, ma per ben il 77% di quella non domestica (aziende, ecc.). Non necessariamente ciò si tradurrà alla fine in avvisi di pagamento: questi non vengono poi inviati quando le superfici sono inferiori ai 5 metri quadri. Un’altra netta differenza fra utenze domestiche e non si rileva sul tipo di contestazione: sulle abitazioni si nota un surplus di denunce "infedeli" (non rispondenti ai dati rilevati), pari al 76% del totale; per ditte e altre realtà non abitative ben il 56% riguardava invece omesse denunce. Ben un quarto di queste, sul domestico, superava ai 100mq, trattandosi talora di privati possessori di più abitazioni.
Grottesche poi le misure più alte fra le omesse dichiarazioni, con contestazioni che toccavano i 2783 mq nel domestico (vale a dire: un condominio) e i 35485 nel non domestico (qualcosa come sei campi da calcio). Altro discorso le cifre mediane, ossia quelle sotto e sopra le quali si distribuisce il 50% dei dati: per le dichiarazioni omesse 67 mq per il domestico e 289 per il non domestico, per quelle infedeli rsipettivamente 26 e 129 mq.
Nel complesso e "spannometricamente", le dichiarazioni infedeli sono per lo più per superfici piccole, spesso box, cantine, soffitte; quelle omesse per estensioni più ampie.
Alla fine, comunque, sono sberle paurose quasi per tutti gli "avvisati": si va dai 22 euro ai 275mila e passa tra le richieste minime e massime per gli arretrati, con cifre mediane di 311 (infedeli) e 625 (omesse) sulla casa e 2121,10 e 4146 euro rispettivamente sul non domestico. Cifre che parlano da sé, pur essendo riducibili del 25% per chi paga entro i 60 giorni dall’"avviso".
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