“Toccare Monte Morone è fare peccato mortale”

In consiglio comunale a Malnate martedì sera è apparsa anche la Madonna della Cintola, alla quale è dedicata una cappelletta votiva sul Monte Morone, quel monte a cui il Piano di governo del territorio (Pgt) della giunta di Sandro Damiani ha riservato una parte delle sue attenzioni. Lì, infatti, secondo il Pgt, per il momento bloccato dal voto convergente di Lega nord e Partito Democratico, doveva sorgere una clinica sanitaria convenzionata. «Questo è il punto più scandaloso – ha tuonato in consiglio comunale Raffaele Bernasconi di Malnate Viva -. Anche se venisse il premio Nobel Montalcini a chiedere di farci un centro di ricerca su quel monte, noi dovremmo rispondere di no». Il Monte Morone per Malnate è una sorta di simbolo, un luogo sacro della tradizione. Insomma, per dirla alla Bernasconi «chi tocca Monte Morone compie un peccato mortale».

Il rappresentante della lista Malnate Viva è tranciante sul Pgt. «E’ il peggiore che Malnate potesse adottare, perché aggrava una situazione già grave di per sé. Io mi sono sempre opposto ferocemente alle scelte dell’ex assessore Fabio Gastaldello, il quale ha sempre sostenuto che non erano scelte sue personali, ma dell’amministrazione».
Alle obiezioni del consigliere Mentasti (Damiani sindaco Udc) circa le scelte discutibili fatte nel passato dalle giunte di centrosinistra, soprattutto in via Verdi e in via Primo Maggio,  Olinto Manini (Pd) si è caricato sulle spalle, più per esercizio retorico che per convinzione politica, di una parte di quelle responsabilità. «Ma se io sono stato un pirla – ha detto l’ex sindaco – voi volete continuare a esserlo?».
(foto: gli ambientalisti protestano fuori dal consiglio comunale di Malnate, davanti allo striscione il consigliere di Malnate Viva Raffaele Bernasconi)