Armi, sim card e timbri falsi: arrestati due conviventi

Un uomo di 68 anni e la compagna di 36 anni pizzicati dalla Guardi di Finanza: le armi erano detenute illegalmente. Timbri e documenti forse usati per perpetrare truffe

Armi e timbri falsi sequestrati dalla Guardia di Finanza di VareseFucili, caricatori, proiettili e una pistola. Ma anche sim card e timbri falsi. La Guardia di Finanza di Varese ha sequestrato le armi e il resto in una villetta di Barasso: gli uomini delle Fiamme Gialle sono intervenuti lo scorso sabato 10 luglio in seguito ad alcune segnalazioni ed ad un’accurata attività di indagine. L’operazione è stata inizialmente ostacolata da un iniziale comportamento aggressivo del titolare della villetta, C.L., 68 anni, con a carico numerosi precedenti di polizia per reati di varia natura (omicidio, sequestro di persona, estorsione, lesioni personali, falsità in scrittura privata, furto, minaccia, truffa, favoreggiamento della permanenza in territorio nazionale di clandestini). Nella casa sono stati trovati un fucile da caccia con 8 cartucce, una pistola di fabbricazione russa, con caricatore e 7 proiettili: erano nascosti e tutti detenuti illegalmente. È stato anche sequestrato un fucile automatico Breda calibro 12: l’uomo ha tentato di farlo sparire, facendolo lanciare  oltre la recinzione del giardino circostante la villetta dalla propria convivente di 36 anni, di origine bulgara. La manovra diversiva però, non è sfuggita ad alcuni militari, appostati in luoghi limitrofi, con la funzione di osservare ed intervenire, nel caso si fossero verificati inconvenienti ed eventuali “fughe”.
 
In casa sono anche state trovate numerose “sim card”; carte di credito/bancomat rilasciate da varie banche ed intestate a diverse persone, nonché dei timbri falsi del Comune di Varese e di Milano, dell’ I.N.P.S. e di un’agenzia bancaria locale. Entrambi i conviventi, ritenuti responsabili della detenzione abusiva delle armi, nonché del possesso dei documenti contraffatti, sono stati arrestati e portati in carcere a Varese e Monza. I fucili sequestrati risultavano appartenere ad un cittadino italiano, residente nel Varesotto, deceduto nel marzo scorso. Continuano le indagini sul “materiale contraffatto”, probabilmente utilizzato per la perpetrazione di truffe e per la falsa “regolarizzazione” di cittadini extracomunitari.

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Pubblicato il 13 Luglio 2010
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