Comuni ricicloni, la Lombardia ancora sul podio
Presentato da Legambiente il rapporto 2010 sul riciclaggio. Sale a 446 il numero dei comuni lombardi virtuosi: solo Milano è ferma al palo, battuta 2 a 1 da Salerno

«Nonostante la zavorra di Milano e di altre sacche di comuni e province arretrate, come quella di Pavia – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia –, il rapporto nazionale parla di una Lombardia che ha capito che la raccolta differenziata conviene sotto ogni profilo: fa bene al portafoglio, produce posti di lavoro, riduce inquinamento ed emissioni di CO2. Un successo consolidato e indiscutibile, che rende del tutto incomprensibile l’ansia di costruire nuovi inceneritori, costosi e inquinanti, da parte dei profeti di sventura di A2A». Soddisfatto anche l’assessore al Territorio e Urbanistica, Daniele Belotti. «Più di altri i cittadini lombardi hanno capito l’importanza culturale della tutela e del rispetto del territorio cioè della comunità in cui si vive».
Certo da alcuni anni, non siamo più i ricicloni di una volta. Nonostante il gran numero di comuni in graduatoria, le prime posizioni sono tutte saldamente in mano ad altre regioni, in particolare del Nord-Est. Il Veneto consolida infatti la sua posizione di eccellenza, con 390 comuni ricicloni (pari al 67% del totale dei comuni), e il Friuli brucia le tappe, vedendo aumentare fortemente il numero di comuni con ottimi piazzamenti. Ma se nessun comune lombardo è in grado di competere con i primi classificati, a tenere ancora alto il nome della Lombardia ci pensano comunque i comuni di medie dimensioni che riescono a superare in molti casi anche il 70% di raccolta differenziata. È il caso di Alzano Lombardo (Bergamo) e Cassano Magnago (Varese) che nella classifica dei comuni con più di 10mila abitanti ottengono rispettivamente il 35esimo e il 37esimo posto. O di Torre Boldone (Bergamo), con i suoi 8300 abitanti, piazzato al 30esimo posto della classifica di buona gestione, che però vanta un notevole 84% di raccolta differenziata.
«Il confronto con le altre regioni resta un formidabile stimolo a fare meglio, che speriamo venga raccolto da amministratori e aziende impegnate nella gestione del ciclo dei rifiuti – conclude Di Simine – I cittadini fanno la loro parte, quando gli amministratori credono e si impegnano in un progetto: questa è senz’altro una ottima notizia, di cui i lombardi dovrebbero andare giustamente orgogliosi».
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