Formigoni sull’incontro con Berlusconi: “Un primo passo è stato fatto”
Così il governatore della Lombardia alla vigilia dell'incontro col premier
Soddisfazione per l’atteso incontro di domani delle Regioni con Silvio Berlusconi sulla manovra
economica del Governo viene espressa dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. "Avevamo chiesto questo incontro – spiega Formigoni – e personalmente non ho mai dubitato che il presidente avrebbe acconsentito a fissarlo.
Credo di sapere – aggiunge Formigoni – che Berlusconi ha dovuto lavorare parecchio per far si che l’incontro fosse impostato secondo la formula giusta, e cioè tra Regioni, Province e Comuni da una parte e presidente del Consiglio, dall’altra, attorniato dai ministri che hanno competenza nella partita".
"Abbiamo evitato – aggiunge il presidente della Lombardia – uno scontro istituzionale che sarebbe stato pesantissimo. Per giorni abbiamo segnalato che era opportuno che una parte della Repubblica (il Governo nazionale) accettasse di confrontarsi con le altre parti (Regioni ed Enti locali). Così è avvenuto.
Così il primo passo in avanti è fatto; domani entreremo nel vivo dei contenuti della manovra".
Formigoni ricorda la posizione delle Regioni, "che è quella nota: noi diciamo sì alla manovra, dunque sì a farci carico con responsabilità della parte di sacrifici che ci competono, ma chiediamo che questi sacrifici siano equilibrati con gli altri comparti della Repubblica, cioè siano distrinbuiti equamente tra
tutti. Domani dunque bisognerà confrontare i dati e renderci conto che il tanto che viene chiesto a Regioni Province e Comuni è assolutamente sproporzionato rispetto al poco che viene
chiesto al livello centrale". "Sia chiaro – sottolinea Formigoni – il totale della manovra anche per noi deve essere blindato: abbiamo sempre detto sì a una manovra da 25 miliardi; ma deve essere rimodulata la ripartizione dei tagli. E’ su questo che dobbiamo dialogare".
La proposta di Formigoni (che definisce "quella dell’uomo della strada") è di "distribuire in modo uguale per tutti i sacrifici.
A conti fatti, si tratterebbe di un taglio pari al 3,4% dei bilanci di tutti: sforzo importante, ma sopportabile". Quello che non appare sopportabile è la misura del taglio attualmente previsto per le Regioni, che "inciderebbe pesantemente – ribadisce Formigoni – su servizi essenziali per il cittadino –
treni per i pendolari, sostegno alle famiglie, aiuti alle imprese".
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