“La civiltà di un popolo si misura da come tratta i suoi cani”
Esponenti della Lega e animalisti convinti hanno ascoltato il sottosegretario alla salute Martini che ha presentato la campagna contro l'abbandono dei cani
« Non è un paese civile quello che non ha a cuore il benessere dei propri cani» Francesca Martini, sottosegretario alla Salute, ha presentato questa mattina , lunedì 5 luglio, a Varese la campagna del Ministero contro l’abbandono degli animali.
Ad accoglierla c’erano l’assessore regionale alla sanità Luciano Bresciani, il sindaco di Varese Attilio Fontana, il presidente della Provincia Dario Galli, i vertici dell’Asl Varesina con il direttore Pierluigi Zeli e numerosi sindaci, per lo più appartenenti alle Lega, che hanno ascoltato le raccomandazioni del sottosegretario: « Quando sono arrivata al Ministero sono riuscita a realizzare una piccola rivoluzione nonostante la carenza di fondi, per organizzare una task force che tuteli il benessere dei nostri amici a quattro zampe. Abbiamo adottato una serie di misure che ci collocano ai vertici degli stati europei. Il rispetto del rapporto tra uomo e animale è un valore aggiunto per una società e sbaglia chi lo reputa un fattore secondario».
Parole intense che sono state sottolineate anche dall’assessore Bresciani: « Una comunità compatta può raggiungere grandi risultati. Ecco perchè, al di là delle differenze ideologiche, io sostengo l’opera incessante delle associazioni di volontariato che difendono i diritti degli animali».
Diritti sacrosanti, come hanno sottolineato anche il sindaco Fontana e il presidente della Provincia Galli i quali hanno giudicato ignobili gli abbandoni per la strada di cani ricordando quanta strada occorra ancora fare alla nostra società per arrivare al pieno rispetto degli "amici a quattro zampe".
In Lombardia ogni anno vengono catturati circa 11 mila cani, poi gestiti nei 30 canili sanitari e 84 canili rifugio.
Opuscoli informativi e pubblicità a firma del Ministero sono pronti per responsabilizzare di più gli italiani sul tema della lotta al randagismo, un fenomeno che oggi si combatte anche grazie all’anagrafe canina: «Appena arrivata al Ministero – ricorda l’on. Martini – ho introdotto l’obbligatorietà del microchip che ha permesso, poi, di realizzare l’anagrafe canina. In questo modo, si responsabilizzano i proprietari e quanti vengono colti in fallo vengono obbligati a seguire un corso per ottenere il patentino».
Prossimamente, anche a Varese ci sarà la possibilità di seguire un corso per approfondire la conoscenza del rapporto uomo/cane: sarà obbligatorio per i padroni di specie ritenute più pericolose e per quanti dimostrano di non avere un comportamento consono verso i quadrupedi. ( A Varese partirà a fine settembre)
Applausi convinti sono stati attribuiti al sottosegretario che ha ricordato le sue battaglie per limitare il randagismo e lo sfruttamento illegale dei cani pericolosi: « Lavoriamo in un campo che ha ancora tante situazioni di disagio eclatanti. Approfitto dell’occasione per ricordare che tutte le forze dell’ordine hanno l’obbligo di soccorrere animali in difficoltà e quando arriva una richiesta di aiuto non possono sottrarsi a questo compito» ha concluso Francesca Martini ottenendo l’appoggio incondizionato degli esponenti leghisti presenti.
Sforzi apprezzati anche dai numerosi volontarti animalisti presenti che hanno solo ricordato la necessità che gli stessi sforzi si replichino con i gatti: le colonie di mici sono in continua espansione e i fondi sono risicati.
Ma questo è un altro capitolo….
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