Manovra, le Regioni sul piede di guerra
Dalla commissione Bilancio è arrivato l'ok ai tagli. Giovedì il testo approderà al Senato, mentre il voto finale è previsto per mercoledì 14 luglio. I governatori vogliono un incontro col premier
Le regioni e il governo sono ai ferri corti. La tensione è salita man mano procedevano i lavori parlamentari che hanno dato via libera ai tagli.
Quindi è sì ai tagli, per 4 miliardi nel 2011 e 4,5 a partire dal 2012, alle Regioni ma sarà la Conferenza Stato-Regioni a poter decidere, entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto legge sulla manovra, con quali criteri essi saranno attuati. La commissione Bilancio ha approvato l’emendamento del relatore che prevede che fra i principi guida che dovranno essere tenuti in considerazione per valutare come mettere in pratica la sforbiciata alle risorse vi sia tra l’altro il "rispetto del patto di stabilità interno". La misura prevede un taglio delle risorse destinate anche alle Province e ai Comuni.
Ma i governatori sono sul piede di guerra. Vasco Errani, presidente della Regione Toscana, ha preteso un incontro direttamente con l’inquilino numero uno di Palazzo Chigi, «vogliamo un confronto con Silvio Berlusconi per aprire il confronto sulla manovra, sarebbe grave se non rispondesse».
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