Rito abbreviato per l’ex presidente della Pro Patria Zoppo

Accolta dal gup Chionna la richiesta dell'ex patron, arrestato nel maggio scorso

Rinvio a giudizio con rito abbreviato per l’ex patron della Pro Patria Giuseppe Zoppo, il protagonista della controversa stagione 2008/2009 in cui la compagine biancoblù sfiorò la promozione in serie B dopo alti e bassi, il fallimento, l’arresto dello stesso presidente, il pronunciamento dei giocatori non pagati per mesi.
Pesanti le accuse che gravano su Zoppo, oggi regolarmente in aula assistito dall’avvocato Colucci, che ha chiesto il rito abbreviato: bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita, truffa e reati fiscali. Ne risponderà davanti al giudice, così ha disposto il gup Chionna accettando la richiesta nell’udienza tenuta martedì mattina presso il tribunale di Busto Arsizio. Fissate le date delle udienze: il 21 dicembre sarà il turno della pubblica accusa, l’11 febbraio toccherà alla difesa. Zoppo non ha rilasciato dichiarazioni: era rimasto agli arresti per sei mesi dal maggio del 2009. Gli vengono contestate distrazioni di fondi per circa 330mila euro, oltre ad aver emesso, a copertura del "buco" nei conti societari, due fatture per operazioni finte equivalenti a 840mila euro.
Franco e Dino Ceravolo, dirigenti sportivi, padre e figlio, hanno una posizione più defilata: devono rispondere di bancarotta documentale in relazione all’acquisto del giocatore Do Prado. A differenza di Zoppo non hanno chiesto il rito abbreviato, ma potranno farlo più avanti in caso di rinvio a giudizio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Luglio 2010
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