La holding del racket davanti al giudice
Davanti al Gup Giuseppe Battarino in 11 chiedono riti alternativi. Gli arresti arrivarono dopo una indagina del pm Tiziano Masini
E’ iniziata l’udienza preliminare davanti al gup Giuseppe Battarino per 19 imputati di vari reati quali estorsione e usura nel Varesotto, 11 dei quali arrestati lo scorso marzo dai carabinieri di Varese: 8 imputati andranno a processo tradizionale, gli altri hanno concordato riti alternativi. Le loro posizioni sono in via di definizione e saranno discusse il prossimo 5 novembre.
L’indagine sul gruppo di estorsori aveva portato a scoprire una serie di reati preoccupanti. I due capi della banda, individuati dalle indagini coordinate dal pm della Procura della Repubblica di Varese Tiziano Masini, sono considerati Pasquale Di Martino, classe 1954, originario di Castellamare di Stabia e residente a Solbiate Arno e Bruno Albano Bellinato, classe 1966, nato e residente a Gallarate, entrambi in stretto collegamento con il clan camorristico D’Alessandro di Castellamare di Stabia.
Le vittime del giro di usura sono più di settanta, piccoli e medi imprenditori (in provincia di Varese a Samarate, Varese, Gallarate, Castronno, Saronno e Tradate), ma anche famiglie in difficoltà: il giro stimato è di oltre 500 mila euro all’anno.
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